28.7.11

Ratzinger denunciato all'Aja: chi lo sapeva?

Qualcuno sapeva che papa Ratzinger, lo scorso febbraio, è stato denunciato alla Corte penale internazionale dell'Aja per crimini contro l'umanità, la stessa corte che ha giudicato i criminali di guerra dell'ex Jugoslavia? Che domande, certo che non lo sapevate, dal momento che la notizia è stata taciuta da tutti i media.
E invece è esattamente così: due avvocati bavaresi hanno denunciato papa Benedetto XVI con l'accusa di mantenere e guidare "un regime mondiale totalitario di coercizione, che sottomette i propri membri attraverso minacce terrificanti e pericolose per la salute, di adesione a un divieto mortale dell’uso di preservativi, anche quando esiste il pericolo di infezione dell’Hiv-Aids e della costituzione e il mantenimento di un sistema mondiale di copertura di crimini sessuali commessi da preti cattolici e il loro trattamento preferenziale, che aiuta sempre a nuovi crimini." (fonte: Ticino live)
Il fatto che da nessuna parte in Italia si sia sentito parlare di questa cosa non stupisce più di tanto: l'asservimento della politica alla Chiesa cattolica e dei media alla politica è cosa tristemente nota. Un po' più preoccupante il fatto che la notizia non si sia diffusa neppure in Europa, ma d'altronde il Vaticano è abituato da secoli a coprire le sue malefatte (ultima in senso cronologico la questione sulla pedofilia, che dopo tutto il fumo iniziale, già non si sa più niente): che sarà mai mettere a tacere una cosa del genere? Bazzecole.
D'altronde, proprio per questi motivi, è ridicolo pensare che l'intoccabilissimo papa venga anche lontanamente scalfito da questa vicenda, anzi è probabile che all'Aja abbiano direttamente cestinato la denuncia, e abbiano intimato ai due avvocati di tornare a fare il loro lavoro invece di perdere tempo con battaglie contro i mulini a vento di donchisciottiana memoria. Sia come sia, fatto sta che dopo la denuncia è calato il silenzio da parte della Corte. E amen, aggiungerei.
A prescindere da tutto, la questione mi fa riflettere su una cosa: anche se il tentativo è andato a vuoto, questo è l'ennesimo esempio di come gli altri paesi siano più civili del nostro. Mentre qui si inveisce contro gli studenti della Sapienza che non hanno voluto ospitare Ratzinger (vi ricordate? Ecco il link), i gay spagnoli manifestano baciandosi in massa davanti a lui (qui il video). Mentre qui ancora non si sa distinguere tra matrimonio civile e matrimonio religioso, i paesi stranieri in cui i gay si possono sposare aumentano giorno dopo giorno. E mentre qui si discute di rendere obbligatorio il crocifisso, i tedeschi denunciano il papa per crimini contro l'umanità. 
Tutto questo ovviamente non ha niente a che vedere con il fatto che noi il Vaticano ce l'abbiamo dentro casa, no no, assolutamente niente a che vedere.

Gay, fine di una legge mai nata

di Rosa Ana De Santis

La Camera ha respinto per la seconda volta la legge sull’omofobia che voleva riconoscere sul piano normativo delle aggravanti per le discriminazioni di natura sessuale ai danni degli omosessuali. La proposta era nata anche sull’onda di episodi di cronaca che in una pericolosa escalation avevano contato numerose vittime di violenza e di abusi e aveva conquistato una credibilità trasversale per l’impegno del Ministro Mara Carfagna (svanito presto) e di Paola Concia del Pd che l’aveva sostenuto con forza con molte altre deputate.
La legge crolla in aula per le pregiudiziali di costituzionalità. Udc, Pdl e Lega hanno espresso i loro 293 SI alle pregiudiziali contro i 250 uniti per il NO.  Gli astenuti sono stati 21, tra cui brilla con sfacciata incoerenza politica proprio il nome del Ministro delle Pari Opportunità che aveva ingaggiato, almeno sulle copertine dei rotocalchi, la battaglia contro le discriminazioni sessuali con tanto di manifesti a crocette e di foto di gruppo al fianco di Vladimir Luxuria.
Le ragioni del Pdl o quelle della Lega ruotano tutte intorno al rifiuto di quella protezione privilegiata che la legge avrebbe offerto alle vittime di discriminazioni sessuali. Un principio che, secondo loro, farebbe a pugni con l’eguaglianza dei cittadini a prescindere da sesso, credo religioso e politico come affermato dalla nostra Costituzione. Peccato che l’eguaglianza scritta sulla carta e di assoluta inappuntabilità formale spesso ha bisogno di essere “riempita” di contenuti speciali laddove la realtà non coincide con la giustizia, l’essere con il dover essere.
Tra l’altro, risulta stupefacente che il Pdl, che chiede ogni due giorni le modifiche alla Carta invocandone un suo presunto superamento, nell’occasione sia così attento ad ossequiarne il testo, guardandosi bene dallo spirito e dal senso profondo che i padri costituenti vollero dare all’uguaglianza. Proprio la lettera della Carta, dove invoca uguaglianza rispetto ai sessi, pone con forza il rifiuto della discriminazione e apre quindi ogni possibilità alle sanzioni per chi discrimina. Dunque, un’aggressione contro una persona perché gay non riduce a reato comune il fatto, ma lo carica semmai dell’intento discriminatorio che dovrebbe trovare una sanzione appropriata in sé.
Il governo e i cattolici ossessionati dai gay ricorderanno che qualcosa di analogo è stato fatto per la violenza sessuale ai danni delle donne. La legge stabilisce che una violenza ai danni del corpo femminile non può essere uguale alla violenza fisica tout court, ha qualcosa di diverso in sé, più grave e tale da meritare un’aggravante speciale. Stessa cosa per le molestie a carattere sessuale o per le famose quote rose da inserire nella rappresentanza. Del resto quando la violenza e la discriminazione hanno una finalità di tipo razziale e xenfobo sono più gravi della violenza”punto e basta”.
La Lussana, voce della Lega, ha provato in aula a smontare la proposta di legge proprio evidenziandone le insidie del principio di eguaglianza, senza capire che non si sarebbe trattato di inficiare il principio di eguaglianza, ma di declinarlo secondo quelle che sono autentiche emergenze sociali.
Il Ministro, promotore della battaglia di civiltà, avrebbe potuto ricordare ai suoi amici di partito che l’eguaglianza di tutti i cittadini davanti alla legge è proprio ciò che molti cittadini non hanno “di fatto”. Gli omosessuali non sono uguali agli altri cittadini. Subiscono numerose discriminazioni, non sono riconosciute le loro unioni, non hanno gli stessi diritti per una casa popolare o dentro gli ospedali. E ora un’aggressione di tipo sessuale passerà per una rissa come tante. Il presidente della Camera non ha potuto fare altro che registrare il voto, ma ha espresso la sua personale posizione contro le pregiudiziali.
La legge muore prima di nascere, nel tradimento del Ministro che avrebbe dovuto difenderla e nell’ostinazione di chi rifiuta culturalmente la condizione degli omosessuali a tal punto da non vederne le prevaricazioni subite e le mille forme di esclusione sociale da cui sono vessati.
L’Italia con questo voto ha scelto di non recepire il Trattato di Lisbona che ha impegnato l’Europa contro tutte le discriminazioni sessuali (omosessuali, lesbiche e trans). Ancora una volta siamo fuori o indietro. E’ questo il marchio di casa nostra, in una carambolesca adorazione di quel principio di eguaglianza che è così facile da difendere se tanto non cambia nulla nella realtà. Diceva Hegel “tanto peggio per i fatti”.

27.7.11

Cambia il look di Lady Gaga!


Amate Gaga alla follia e avete un orgasmo ad ogni suo cambio di look? Siete invidiosi marci di Nicola Formichetti perché ha Stefani a sua completa disposizione e può vestirla, truccarla e pettinarla a piacimento? Bene, allora questo è il post che fa per voi: su gioco.it c'è Lady Gaga Make Over, il videogame che finalmente dà la possibilità a tutti gli amanti di Lady Gaga di diventare suoi fashion-designer personali e creare per lei infiniti nuovi look!
Il gioco è semplice: nella schermata iniziale si può scegliere la lingua, giusto per darvi il tempo di pensare se è il caso o no di abbandonare il sito. Se avete avuto fegato e avete spinto play, apparirà questa pagina:


Come potete notare, a destra c'è Gemma del Sud vestita da Lady Gaga, che poi è il manichino per le vostre creazioni. A sinistra, invece, c'è tutto il necessario per dare libero sfogo alla vostra fantasia: mascara, ombretto, eyeliner, acconciature, abiti, potete decidere persino il colore degli occhi, dall'azzurro cielo al giallo piscio. Una volta soddisfatti del risultato potete decidere se salvare il vostro capolavoro oppure stamparlo, per appenderlo in camera e deliziare i vostri ospiti. Oppure potete salvarlo e stamparlo in seguito, e potete anche cancellare tutto e ricominciare da capo, insomma fate un po' quello che vi pare.
Qui di seguito vi mostrerò tre delle mie creazioni: le prime due sono state fatte con un certo criterio, la terza è completamente random, e quindi, come accade sempre, è decisamente la migliore. Notare in particolare l'estrema pacchianaggine dello sfondo.




So che me lo state per chiedere, perciò vi anticipo: ebbene sì, qualunque sia la combinazione che scegliate, il risultato sarà sempre un incrocio tra Baby Spice e Platinette un po' deperita.
Quindi, create anche voi la vostra drag-Gaga e buon divertimento!
Ah un consiglio: se soffrite di isteria o di disturbi mentali togliete la musichetta di sottofondo, è talmente irritante che il raptus omicida è assicurato.
(Grazie MaLi per la segnalazione!)

26.7.11

Bocciata la legge contro l'omofobia

Non ho la voglia né la fantasia di commentare quello che è successo oggi, d'altronde cosa c'è da commentare, il titolo parla chiaro. Non sono nemmeno abbastanza incazzato per inveire contro i nostri politici, contro il papa e contro il popolo italiano, cosa che di solito faccio con estremo piacere. Forse perché in fondo non è che mi aspettassi niente di diverso, ormai le illusioni e le speranze le ho perse da tempo.
Una cosa mi fa sorridere: come questi buffoni ignoranti si arrampicano sugli specchi per il timore di apparire quello che realmente sono, dei bigotti incivili, razzisti, omofobi e ipocriti. Secondo questa gente, una legge contro l'omofobia è incostituzionale, perché discriminerebbe gli eterosessuali. Come dire che una legge contro il razzismo è incostituzionale perché discriminerebbe i bianchi. Sì, certo. Il mio capo ufficio mi tormenta perché sono nero, ma non posso avere protezioni dalla legge perché altrimenti il tormentatore si sentirebbe discriminato. E la gente che mi prende a sprangate per strada mentre sto per cavoli miei perché sono frocio verrebbe discriminata se facessimo una legge che punisse i loro impulsi bestiali.
DISCRIMINATA UN CAZZO.
Di cosa hanno paura queste persone? Che se la legge passasse, prima o poi ci potrebbero andare di mezzo loro? Che se la legge passasse, non potranno più permettersi di lanciare le loro frecciatine e esaltare la loro (presunta) virilità, cosa a cui B. ci ha abituato già da tempo?
Complimenti, Italia, hai perso l'ennesima occasione per diventare un paese civile.
Per quanto mi riguarda, io oramai non mi sento né rappresentato, né protetto dal mio paese. Prenderò atto e trarrò le mie conseguenze.

Sole, mare, varie ed eventuali


Che bello quando arriva il caldo, e la sera si va in spiaggia a bere una birra gelata, con la musica in sottofondo, quel venticello fresco, il mare nero pece e la luna alta e luminosa. Stasera io e D. siamo stati insieme sul lungomare di Ostia, veramente una serata piacevole, però tra una chiacchiera e un'altra mi è venuta in mente una cosa: siamo già al 25 luglio e anche se a Roma tira una gianna che pare marzo, cavolo, è estate, e io ancora non ho scritto nessun post sul mare. E questo per un blog frocio non va bene, no no, proprio no, è come non scrivere nessun post su, che so, Madonna.
E quindi, rimediamo subito e parliamo di mare.
Parliamone per dire fondamentalmente che io al mare non ci vado. Anche se vivo a dieci minuti da Ostia e in pratica ce l'ho dietro casa, e non mi devo fare traversate esagerate in metro, che la metro d'estate a Roma fermateve, un calvario, no, io al mare non ci vado. Ma nemmeno morto. Nemmeno se mi caricano in macchina, mi legano e mi costringono, piuttosto mi mordo la lingua e tanti saluti.
I motivi per cui odio il mare sono vari e disparati, cercherò di farla breve.

PRIMO MOTIVO: Odio la sabbia. Dio quanto la odio! Non c'è cosa più odiosa al mondo, tranne forse le zanzare e Barbara D'urso. Odio quando ti si appiccica addosso, quella bastarda, è sufficiente pronunciare la parola "sabbia" che ti riempi come una cotoletta impanata. Odio quando ti va sull'asciugamano, e tu per ogni centimetro che ne butti fuori te ne ritornano due sopra. Perché la legge universale della sabbia è che una volta messo piede in spiaggia non te ne libererai mai, ti riempirà le scarpe, le orecchie, la macchina, le mutande, e se ne andrà definitivamente solo dopo mesi.
E poi mi fa venire i brividi, come quando qualcuno gratta con le unghie una lavagna: mi fa venire i brividi averla addosso, averla sulle ciabatte, me li fa venire la sabbia asciutta, la sabbia bagnata, e pure quella bollente che ti ustiona. E odio pure la salsedine, tiè.

SECONDO MOTIVO: andare al mare comporta togliersi la maglietta e mostrarsi praticamente quasi nudi. Che a parte la pazetta si può anche fare, per fortuna non sono obeso, diciamo che sono fuori allenamento, ma io ho un altro problema, cioè che sono bianco catarifrangente, cioè rifletto la luce e abbaglio. Una delle poche volte che sono andato al mare ero sdraiato sul lettino a pancia in su, e un amico fa "adesso intorno al lettino ti lasciano i fiori" (che caro!). Una volta ho anche preso un'ustione di secondo grado sul naso. Voi potreste dire, eh se non ci vai come pretendi di abbronzarti? La fate facile. Il punto è che sono pieno di nei, e sapete cosa sono i nei, la roba dei tumori e tutto quanto no? Ecco, io a causa dei nei devo mettere MINIMO una protezione 60. In pratica una muta da sub. Quindi, non solo sono bianco cadaverico, ma non mi abbronzerò mai.

LAST BUT NOT LEAST, il mare mi stressa, non ne capisco il senso. Voglio dire: che cazzo ci si va a fare, è un'ammazzata! Andiamo con ordine. Innanzitutto, per sperare di trovare un rettangolino per l'asciugamano, devi come minimo svegliarti all'alba, se tardi di un minuto col cazzo che trovi posto. Poi devi uscire e arrivare in spiaggia, e anche questa è un'impresa. Dicevamo sopra, la metro di Roma: avete presente, si? Tutti quei corpi ammucchiati che espellono sudore all'unisono, con le infradito di gomma che tutti sappiamo quale reazione chimica produce il contatto tra il sudore e la gomma, in più carichi di borsoni, ombrelloni e asciugamani. E se ti capita anche il treno vecchio senza aria condizionata, allora il soffocamento è assicurato. La macchina non la considero nemmeno, chi va al mare in macchina è un impavido e ha tutta la mia ammirazione. Quindi, ricapitolando: alzataccia, soffocamento, e dopo tutta questa battaglia, se sopravvivi, che fai? Vai lì e ti spalmi al sole. Tutta sta fatica per passare una giornata sotto il sole che ti ustiona e ti frigge il cervello. Ma voi state fuori. Che poi, fosse per me passerei la giornata in acqua, ma primo poi ti vengono le mani da vecchio, come mi diceva sempre mamma, secondo che sto a fare in acqua da solo come un deficiente se poi gli amici stanno a prendere il sole, terzo nel mare di Ostia dopo il primo quarto d'ora ti viene il tetano, se ti va bene. A beach volley ci giochi col cavolo, se la spiaggia è stipata al massimo giochi a scopone scientifico. E dopo tutto ciò, la sera torni a casa rimbambito e con un cerchio alla testa da insolazione da prendere a testate gli spigoli. Certo, se ti dice bene magari becchi pure qualche gnocco in costume, ma a questo punto di gnocchi ne vedo quanti ne voglio su Internet, anche senza costume.

Quindi direi che no, il mare proprio non fa per me. Gay di Roma rassegnatevi (o rallegratevi, fate un po' voi), ma al mare non mi ci vedrete MAI.
Bene, da buon frocetto anche io ho scritto il mio post da ombrellone, adesso posso dormire sonni tranquilli.

24.7.11

Senilità, ovvero quando la mamma dà cenni di cedimento

Non capisco se mia madre ci è o ci fa. E non lo dico con tono di lamentela, ma con autentica preoccupazione. Sbadata, distratta, assente, sinceramente non so se è il caso di correre ai ripari prima che sia troppo tardi.

Innanzitutto, non capisco se ha problemi all'udito o se la sua mente è completamente altrove.
Da quando mia sorella è andata a vivere per conto suo, con ragazzo e prole, in casa siamo solo io e mia madre, e questo significa fondamentalmente silenzio assoluto: tv rigorosamente spenta, io in camera a cazzeggiare e a farmi i cavoli miei (più raramente, a studiare), lei a fare chissà che. Tuttavia può capitare che io abbia bisogno di comunicare con lei:
"Mamma! Ma'! Mamma! Ah ma'!"
Niente, nessuna reazione.
Se escludiamo le ipotesi di sordità e di instupidimento, la cosa risulta del tutto inspiegabile. Voglio dire, se un richiamo, un grido all'improvviso rompe il silenzio più completo, magari puoi non capire cosa dice, ma comunque lo senti!
Che poi magari io parlo con il Gianfù (il gatto) e mia madre mi fa "che c'è?", quindi a sentire, ci sente.
Altro esempio: quando ancora mia sorella andava al liceo, capita una mattina che chiede qualcosa a mia madre, una cosa tipo "dove sono i pantaloni?", e lei "eh?? Non ti sento, ho l'acqua aperta!" "Dove sono i pantaloni?" "Eh??" "DOVE SONO I PANTALONI??" "Non ti sentooo!" "Seeee vabbè ciao ma'!" "Ma che stai già uscendo?"
...

Una cosa difficilissima da fare con mia madre è conquistare la sua attenzione. Quando si parla con lei, bisogna incalzarla e non far cadere la connessione, altrimenti bisogna ricominciare da capo, come quando si perde la frequenza e si interrompe un contatto radio.
L'altra sera c'era gente a cena, mia madre stava vicino allo scolapiatti e io avevo bisogno di un piatto pulito. La chiamo "Ma'!" lei risponde "Eh!" Fantastico, sono connesso sulla sua frequenza! "Mi porti un piatto?" Sfortunatamente, in quel momento gli ospiti a tavola hanno deciso di alzare un po' più la voce, con il risultato che il contatto si è interrotto. Una persona normale, se tu la chiami e poi non dici niente, di solito ti chiede "cosa volevi?", invece con mia madre bisogna ricominciare da capo: "Ma'!" "Eh!" e così via, sperando di mantenere la connessione attiva fino alla fine della comunicazione.

Mia madre poi parla da sola. Anche questa cosa, non si capisce da cosa dipenda, se dalla sua smania di dare fiato alla bocca (e l'ipotesi è plausibilissima, già ne avevo parlato qui),da una sorta di scissione della personalità o da pura e semplice demenza.
Per fare un esempio, mia madre si fa l'auto-cronaca delle cose che fa per casa. Tipo: "Ok, ora questi calzini li metto qui, le mutande le metto di qua, poi stendo la lavatrice e finisco di stirare quei due pezzetti...", che tu stai lì e pensi: "ma con chi sta parlando? Vuoi vedere che a 49 anni ha un amico immaginario che nemmeno io a 5 anni?"

Della sua difficoltà nell'associare nomi e volti di personaggi famosi possiamo non parlare, a quanto pare è una cosa frequente, e quindi non mi preoccupo. Tuttavia c'è un episodio che voglio riportare: quando è uscito il video di Telephone di Lady Gaga l'ho detto subito a mia madre (che è una frociara): "Ma', è uscito il nuovo video di Lady Gaga, insieme a Beyoncé!" "Noooo, daiii!! Beyoncé! Bella! Lo voglio troppo vedere!" Detto fatto, apro YouTube e ci mettiamo a guardare, lei fomentatissima. Arriva il punto in cui si inquadra per la prima volta Beyoncé e mia madre mi fa estasiata: "Ma guarda quant'è bella! Bellissima!" Poi si gira verso di me e mi fa: "Ma chi è questa?"

Parliamo invece del fatto che si dimentica le cose a distanza di pochi minuti.
Una volta mi ha chiesto di cercarle delle informazioni su un film, io ero un attimo indaffarato, e non ho sentito il titolo, solo che le è squillato il telefono e ho dovuto aspettare per richiederglielo. Roba di due minuti. Mia madre attacca e io le faccio "Com'è si chiamava il film?" "Che film?"
...

Ora ditemi, mi devo preoccupare? E' inutile chiedere a lei se va tutto bene, questo è quel genere di malattia che se ti rivolgi al diretto interessato lui ti risponderà sempre che non c'è nessun problema, sia se è sano, come è ovvio che sia, sia se è malato, perché semplicemente non se ne rende conto.
Dico che è inutile a maggior ragione in seguito a una conversazione avuta pochi minuti fa con mia madre, da cui è poi scaturita l'ispirazione per questo post:
"Ma', ma secondo te è solo senilità precoce oppure è proprio Alzheimer?"
"Magari è pazzia"
"Beh, non so cosa sia peggio tra i tre"
"Chi sono i tre?"

23.7.11

Amy Winehouse is Back to Black


Non è che la notizia della morte di Amy Winehouse mi abbia stupito più di tanto, a dire la verità, visto e considerato l'andazzo che aveva preso la sua vita negli ultimi tempi (c'è la mia amica L. che fino a ieri ancora si lamentava per l'annullamento del tour, di cui lei aveva già i biglietti... L., mi sa che non la vedi più...). Nessuna sorpresa, quindi, ma cavolo, un bel boccone amaro da mandare giù. Tanto talentuosa quanto fuori di testa, Amy se n'è andata lasciandoci a bocca asciutta, senza permetterci di godere di un altro dei suoi capolavori.
E dal momento che l'abbiamo già tormentata abbastanza in vita, ora ricordiamola al massimo del suo splendore.

19.7.11

Harry Potter e i Doni della Morte parte 2


E' finito! Harry Potter è finito! Giusto in tempo, tra l'altro, perché ormai gli attori principali sono prossimi alla pensione, e interpretare dei ragazzini iniziava ad essere poco credibile. Ma tant'è, ce l'hanno fatta e la saga, nel bene o nel male, è giunta alla fine, e qui ci aggiungerei anche un finalmente perché diciamocelo, Harry Potter ci aveva anche un po' rotto i cosiddetti.
Prima di passare alla recensione, vorrei fare alcune precisazioni:
1. Ho adorato i libri
2. Ho detestato i film
3. Questo film mi è piaciuto molto più di quanto mi aspettassi.
Detto questo, posso iniziare a blastare Harry Potter 8 senza remore.

Attenzione!! La seguente recensione contiene SPOILER, perciò se volete vedere il film e siete tra le dieci persone al mondo che non hanno letto il libro, passate al post successivo.

Diciamo subito che, secondo il mio modestissimo parere, Harry Potter è stato, sin dall'inizio, un'occasione mancata per fare dei capolavori. Voglio dire, il materiale era tutto lì, personaggi e ambientazioni delineati perfettamente, bisognava solamente scegliere la giusta angolatura su cui orientare i film (perché è ovvio che non è che si può riportare il libro così com'è). Ecco, secondo me è sempre stata scelta l'angolatura sbagliata. Voglio dire, la bellezza di Harry Potter, più che nell'ambientazione e nella storia di per sé, sta tutta in queste tre cose:
1. I colpi di scena e i particolari della trama,
2. L'umanità dei personaggi,
3. Il messaggio dell'intera saga.
Nessuno dei film è riuscito a cogliere in pieno anche solo uno di questi punti.
La trama è scarna e ridotta all'osso, quelle che a mio parere nei libri erano notizie centrali o shockanti vengono semplicemente ignorate o accennate, mentre l'attenzione è rivolta tutta all'azione in sé per sé. I personaggi, beh, non ci si può aspettare chissà che, da ragazzini che sanno a mala pena stare davanti alla telecamera. Ma io penso che il problema stia soprattutto nella sceneggiatura: emozioni devastanti vengono liquidate in due parole, facendo sembrare tutto finto e costruito, personaggi complessi vengono ridotti a poco più che macchiette, nemmeno gli attori più bravi riescono a dare il meglio di sé (e parlo soprattutto di una certa Helena Bonham Carter...). Per quanto riguarda il messaggio, ne parlerò dopo.

E adesso arriviamo all'ottavo capitolo, anzi al settimo parte 2: a quanto pare il nostro Yates si è reso conto del fatto che gli era rimasta una sola possibilità, e che se avesse toppato una maledizione cruciatus lanciata da tutti i potteriani contemporaneamente non gliela levava nessuno (e se conoscete il mondo di Harry Potter non deve essere piacevole). E quindi si è messo sotto e ha fatto il compitino come si deve. Il risultato è un film discreto, emozionante al punto giusto, commovente a tratti, niente di più niente di meno. Che ripeto, mi è piaciuto molto  di quanto mi aspettassi, ma che si porta dietro tutti i difetti degli altri film.
Prima cosa: dov'è Yates? Che messaggio ha voluto dare con questo film? Dove si riconosce la sua mano, la sua visione globale della storia, considerato sopratutto che questo è il capitolo in cui si tirano le fila? Questo è uno dei difetti maggiori di tutta la saga (tranne, forse, il terzo capitolo): talmente l'ansia di fare una cosa fedele ai libri che i registi spariscono del tutto, non osano, e il risultato è un prodotto piatto e banale, un compitino fatto bene, appunto, come quando al liceo sai cosa la prof di italiano vuole sentirsi dire e lo scrivi pari pari sui temi. Che poi tutto questo va benissimo se vuoi fare soldi, un po' meno bene se vuoi creare un'opera artistica, un mezzo per raccontare non solo una storia già raccontata, ma per comunicare la tua visione di questa storia. Anche questo film, seppure il migliore tra gli ultimi quattro, non fa eccezione: scene epiche, effetti speciali e tutto quanto, come da manuale, ma poi?

Seconda cosa: la sceneggiatura. Mi sono sempre chiesto guardando Harry Potter: perché mai dover costringere i personaggi a fare e dire cose tanto innaturali? Battute del tutto fuori luogo, dialoghi che più costruiti e finti di così non si può, ma è una cosa tanto complicata costruire una sceneggiatura come quella del 99% dei film? Che poi sarebbe necessario un minimo sforzo. Ora come ora mi vengono in mente due esempi, ma potrei citarne a bizzeffe. Primo esempio: c'è questo punto del film che Harry Potter piomba a Hogsmeade, suona l'allarme anti-Harry, e i tre ci avrebbero rimesso le penne se non fossero stati salvati. Harry Potter si ritrova quindi in casa del suo salvatore, lo guarda di sfuggita e come se niente fosse gli fa "Lei è il fratello di Silente", e lui "si", ok, mistero risolto, andiamo avanti. Ma dico, Harry sapeva vagamente della sua esistenza, per tutto il film ha pensato che a guardare nello specchio fosse Silente, scopre che non era così, oltre tutto fino a due secondi prima ci stava rischiando le zampe, e si presenta al suo salvatore / fratello segreto del suo mentore come se si fossero incontrati ad un aperitivo?
Secondo esempio: il drago della Gringotts incenerisce un goblin, e Ron che fa? Una battutaccia (che ho rimosso). Esattamente ciò che farebbe una persona normale che vede un tizio morire incenerito da un drago.  Una scena comica decisamente fuori luogo.

Altro problema, la "drammaticità" nel senso teatrale del termine. Per fare una cosa epica non sono sufficienti gli effetti speciali, e la drammaticità è data soprattutto dalle inquadrature e dalle interpretazioni. Faccio alcuni esempi: sempre scena della Gringotts, i tre entrano nella cella sotterranea, dentro c'è un drago albino ENORME imprigionato lì da secoli, e la loro reazione è la stessa che se fosse stato uno yorkshire. Ma un'espressione di stupore, no? E un'inquadratura un po' più imponente di quel bestione? Va bene che siete maghi e a queste cose ci siete abituati, ma chi guarda il film no, insomma, un po' più di epicità (tra l'altro presente nel libro).
Altro esempio: la morte di Tiger (o Goyle, boh) e di Bellatrix. Praticamente, i due personaggi muoiono e nessuno se ne accorge, la trama voleva che morissero, ok li facciamo morire, ma facciamo in fretta che dobbiamo andare avanti. Voglio dire, Draco Malfoy, va bene che sei un serpeverde, ma ti casca un amico nelle fiamme, una faccetta triste la puoi pure fare. E Bellatrix, uno dei personaggi più crudeli di tutta la saga, finalmente viene eliminata, non ci stava bene un grido straziante? Io voglio godere della morte di un personaggio così. Invece no, si dissolve, ciak, prossima scena!

E ora parliamo finalmente del messaggio, il tema intorno al quale ruota l'intera saga: l'amore e il sacrificio. La storia di Harry Potter non è la storia di una battaglia tra un buono e un cattivo, ma è la storia di due personaggi, uno che non accetta di morire, e per sopravvivere è costretto a uccidere, l'altro che accetta la morte per il bene delle persone che ama, e proprio per questo è protetto dal sacrificio massimo, quello di una madre che muore salvando il proprio figlio. Questi due concetti sono perfettamente racchiusi negli Horcrux e nei Doni, i primi strumenti per garantire una sopravvivenza forzata e generati attraverso l'omicidio, i secondi oggetti donati dalla Morte in persona, il cui unico uso corretto è quello di impiegarli per accettare la morte stessa, non per sfuggirle. Chi usa gli Horcrux è un debole, la sua anima è mutilata. Chi comprende il giusto utilizzo dei Doni è potente, perché è capace di amare e di sacrificarsi per amore.
A questo proposito, c'è un motivo per cui deve essere Voldemort a colpire Harry alla fine, e per cui Harry sopravvive: Harry è protetto contro Voldemort, e solo contro di lui, dal sacrificio di sua madre. Voldemort ha colpito solo la sua parte di anima, non quella di Harry, perché Harry era protetto dalla forza più grande che esista, quella che nel Dipartimento Misteri si trovava dietro una porta sigillata: l'amore.
Tutto questo nel film è completamente assente, tutto si riduce nello scontro Harry-Voldemort, il cattivo muore e tutti vissero felici e contenti.
Ora io non sono un fissato che non ammette omissioni, ma questo, diavolo, è il senso profondo di tutta la serie! Senza di questo, la storia si trasforma in in un'avventuretta fantasy senza arte né parte. Ed è esattamente questa l'idea che ho della saga cinematografica di Harry Potter. Peccato solo che questo era l'ultimo capitolo e ormai è troppo tardi per farmi ricredere.

Quindi, ricapitolando:
- David Yates ha rovinato Harry Potter.
- Questo film, pur essendo un filino sopra agli altri, soprattutto agli ultimi, si porta dietro tutti i difetti della saga.
- Nonostante tutto, in generale mi è piaciuto, forse perché le mie aspettative erano bassissime.

Altri commenti sparsi:
- Ginny è proprio oscena, mio dio! A parte Hermione, tutti si sono più o meno imbruttiti, ma Ginny!
- Carina l'idea di inserire qua e là accenni ai film precedenti, come i pixies del secondo e le cioccorane del primo.
- La storia di Silente è quasi del tutto ignorata...
- La scena del pensatoio è veramente commovente, per fortuna, almeno quella.

Ed eccoci alla fine, della recensione, di Harry Potter, di tutto. E adesso a quale saga ci appassioneremo come dei bimbominkia dementi? Jo Rowling inventati qualcosa tu, che sennò ci tocca buttarci tutti su Twilight!

14.7.11

Boicottiamo Luca Carboni

C'è qualche frocio alla lettura che ascolta ancora Luca Carboni? Ottimo, perché è arrivato il momento buono per smettere.
Il sig. Carboni si prepara a far uscire il suo nuovo album "Fare le Valigie", e ha deciso di festeggiare l'occasione con qualche bella sparata omofoba su Vanity Fair, come riportato da queerblog. In poche parole, Luca Carboni crede nel matrimonio come sacramento pur non essendo sposato (ma lui e la sua compagna vivono come se lo fossero... 无语), è contrario ai matrimoni gay e non metterebbe dei bambini in mano a una coppia di omosessuali. A quanto pare, il caro Luca ci teneva proprio a dimostrare come:
1. fosse un ignorante bigotto
2. non abbia ben chiaro il concetto di laicità
3. le leggi cattoliche valgano a volte sì a volte no, cioè per convivere con la sua compagna non valgono, per far sposare i gay sì.
Ottima mossa pubblicitaria non c'è che dire, complimenti! E cosa possiamo fare noi? Semplice, boicottarlo, ammesso che qualcuno lo ascolti. Io da parte mia ho già postato sulla sua pagina facebook questa frase:
Gentile sig. Carboni, farò tutto ciò che è in mio potere perché nessun gay compri il suo cd.
E voi come pensate di reagire a quest'ennesimo affronto alla nostra dignità e ai nostri diritti da parte di un personaggio pubblico?

"Il cigno nero" e altre recensioni in pillole

Dato che stasera mi sento in vena di recensioni cinematografiche, adesso vi beccate anche quelle sugli ultimi tre film che ho visto in questi giorni, sempre ammesso che qualcuno lo legga questo blog, perché se così non fosse posso scrivere quello che mi pare senza farmi troppi problemi su quello che vi beccate o non vi beccate. Ma tanto scriverei quello che mi pare lo stesso, quindi dicevamo, recensioni, anzi, recensioni in pillole che voglio essere generoso e non tediare nessuno.

Il cigno nero
Consigliato fino allo sfinimento da S., finalmente mi sono deciso a vederlo, e cazzo, che film! Praticamente mi ha tenuto con il culo sul ciglio del divano dall'inizio alla fine, e mi ha fatto venire una presa a male che è durata tutta la serata. Voglio dire, un film che mantiene un tale livello di tensione e che ha effetti così prolungati sull'umore delle persone già di per sé è un buon film. Se poi ci mettiamo l'interpretazione divina di Natalie Portman nella parte di una pazza schizofrenica, non dico cazzate se parlo di capolavoro. Temo solo di finire come la protagonista, che poco ci manca, ma sono dettagli.

The Social Network
Lungo e noioso, in pratica un film che parla di un nerd (che ha cambiato la società, ok, ma sempre un nerd) e pieno di tutte quelle cose da nerd che io già è tanto che sono capace a scrivere su un blog. Per dire che dopo i primi quindici minuti già non seguivo più. Ignoranza mia. Che poi nemmeno mi ha fatto venire voglia di cancellarmi da Facebook, quindi del tutto inutile.
Scott Pilgrim vs. the World
Film inclassificabile e di una stupidità unica. Parla di un tizio sfigatissimo che suona in un gruppo e che un giorno incontra la ragazza dei suoi sogni (difatti, l'aveva sognata la sera prima), per poi scoprire che per conquistarla deve prima battere la Lega dei malvagi ex, in un susseguirsi di personaggi uno più assurdo dell'altro, e di scene al limite del nonsense. Top dei top: l'ex vegano, dotato dei favolosi poteri vegani.
Praticamente, un cult (grazie R.!).

13.7.11

Cella 211

Discreto film spagnolo del 2009, sulle condizioni nelle carceri e sull'amicizia tra uomini rudi. In breve, Juan Oliver, futuro secondino, decide di andare a visitare il carcere in cui dovrà lavorare proprio nel giorno in cui Malamadre, l'assassino più spietato e pericoloso della prigione, aveva deciso di sollevare una rivolta per chiedere un miglioramento delle condizioni dei detenuti. Che culo, eh? Come se non bastasse, il povero sfigato si prende una botta in testa, le altre guardie lo lasciano lì e lui è costretto a fingersi un detenuto per non essere scuoiato vivo seduta stante. E dire che la moglie glielo aveva detto, stai a casa, che ci vai a fare in carcere che cominci domani a lavorare? Vedi che succede a non dar retta alle mogli?
Leggo ora su internet che questo film ha ricevuto una barca di premi. A giudicare dai commenti entusiasti di mia madre durante la visione, poi, sembrava di assistere al capolavoro del secolo. Addirittura si è sentita così coinvolta che alla fine del film già mi stava elencando le sue ipotesi sul proseguimento della storia (tra l'altro il film l'ha scelto lei, perché, parole sue, adora i film con i carcerati).
Quanto a me, a parte un momento di panico all'inizio, nella scena in cui Malamadre ordina a Juan di spogliarsi, e in cui per fortuna si vede solo mezza chiappa altrimenti sarebbe stato imbarazzante con mia madre vicino, una sola, unica domanda mi ha attanagliato per tutto il film: chi è più fico, Malamadre, il rozzo dal cuore tenero, o Juan, il bello e dannato?



9.7.11

Momento di nostalgia...

... riascoltando dopo secoli questa canzone degli MGMT, che già di per sé tanto allegra non è.

Colonna sonora non solo di una delle esperienze più belle di sempre, ma forse di quella che ha cambiato del tutto la mia vita, che mi ha fatto prendere una direzione completamente inaspettata fino a poco tempo prima, e che mi avrebbe portato a diventare quello che sono oggi, nel bene e nel male, in un'escalation di emozioni, disavventure, passioni.
Allora, mentre con le cuffie nelle orecchie ascoltavo questo brano, affacciato alla finestra della mia stanza di Tianjin e guardando il cortile ustionato dal sole e le libellule svolazzare intorno alle aiuole, mi sentivo felice e appagato, consapevole della bella avventura che stavo vivendo, ma del tutto ignaro di come quella stessa  avventura sarebbe stata determinante, di come avrebbe cambiato il mio futuro solo dopo pochi mesi. E adesso, riascoltando quelle stesse note, tutte le immagini di questi due anni sono passate velocemente nella mia mente, riempiendomi il cuore di un immenso senso di malinconia.
Malinconia dovuta a quelli che ora sono bei ricordi, ma anche al fatto che oramai la mia vita non potrà più prescindere da quella svolta che questa canzone ha accompagnato, che oramai posso solo proseguire su questa via, e che ai bei ricordi di questi due anni se ne aggiungeranno altri, e altri, e altri.

6.7.11

Tabacco Vs sigarette, lo scontro finale!


Negli ultimi tempi è tornato di gran moda rollarsi le sigarette. A parte i pochi, irriducibili fumatori di sigarette, è sempre più frequente vedere gente di tutte le età sfoderare la loro bustina di Pueblo o di Golden Virginia e, filtro in bocca e cartina alla mano, iniziare a girarsi il loro drummino con nonchalance, il tutto condito con una slinguazzata finale che in molti casi scatena fantasie che è meglio non specificare altrimenti questo diventerebbe un blog VM18. Che poi ammettiamolo, mentre la sigaretta fa chic, il tabacco da rullare, magari accompagnato da una bella bottiglia di birra, da un capello sconvolto e da una barbetta incolta, dà molto quell'aria da rimastino alternativo e artistoide, di quelli che vanno in giro con la Moleskine in tasca o con la chitarra a tracolla e che passano le serate spalmati con gli amici sulle scale di piazza Trilussa, che, detto tra noi, a me attizza non poco. E volendo l'effetto può essere accentuato da quei sacchettini porta-tabacco di pelle consunti e sdruciti che si vendono già così e che fanno tanto barbone.
Quindi, diciamolo chiaramente: rollare tabacco fa sesso, è inutile che ci nascondiamo dietro ragioni tanto nobili quanto errate per giustificare l'abbandono delle sigarette già pronte a favore del "fai da te". Perché la maggior parte dei motivi che la gente elenca alla domanda "perché fumi tabacco?", oltre a essere sempre gli stessi, sono oltretutto falsi e ingiustificati.
Che poi magari uno quando passa al tabacco ci crede davvero alla validità di queste ragioni. Per tutti quelli che ancora sono convinti che fumare tabacco abbia dei benefici rispetto alle sigarette vere e che non si rendono conto che i motivi per cui lo fanno sono ben altri, vado ad elencare quelli che sono i falsi miti più comuni, insieme alla loro smentita.

1. Fumare tabacco è naturale e non fa male.
Sì, così come è naturale sfondarsi di merendine ai cinque cereali e cioccolata senza grassi aggiunti, e così come sono naturali la panza e la carie che vengono fuori. Per dire che non è che se una cosa è naturale allora automaticamente non fa male. FUMARE FA MALE, sempre. C'è chi dice che fumare tabacco fa meno male, perché (spesso, ma non sempre) non ci sono additivi, la carta è meno lavorata e ci sono minori prodotti di combustione. La quantità di tabacco poi è minore e le sigarette più corte. Ok, tutto vero. Ma a fare male, fondamentalmente, sono la nicotina (che causa problemi cardio-vascolari, oltre che di dipendenza) e il catrame, generato dalla combustione di carta, tabacco e filtro insieme, e che è la causa dei tumori. Secondo gli esperti, i benefici del tabacco da rollaggio rispetto alla sigaretta sono talmente minimi da essere trascurabili. Che poi chi fuma tabacco sa benissimo che il senso di attufamento ai polmoni rimane esattamente lo stesso, così come la voce da trans asfittico.

2. Rollare tabacco rende l'atto di fumare meno automatico, quindi si fuma meno.
Ah! Ingenui! Questa è la scusa che ho usato io con mia madre, che rompeva le palle perché io smettessi: girarsi la sigaretta è una scocciatura, non averla pronta mi dissuade dal fumare anche solo nel tragitto dalla stazione alla fermata dell'autobus, vedrai che piano piano diminuisco... Ma quando mai!!
In realtà è bastata una settimana una che mi spratichissi un po' con cartine e filtrini per farmi ricominciare a fumare come prima. Ormai sono talmente bravo e talmente veloce che non me ne accorgo neanche più, le mani si muovono da sole e riesco a rollare in tutte le condizioni, mentre guido, mentre scopo, con la pioggia e con la neve, penso che sarei capace di farlo anche a testa in giù o nel mezzo di un triplo salto mortale carpiato (se solo fossi in grado di fare un triplo salto mortale carpiato, e comunque dubito che avrei mai il fiato per farlo). Senza contare che 1, esistono le macchinette, 2, tanta gente se ne prepara una decina prima di uscire e fanculo all'effetto dissuasione.

Ma il vero, enorme beneficio del fumare tabacco è uno e uno solo, un beneficio talmente grande e tangibile da essere determinante nella maggior parte dei casi di passaggio dalla sigaretta al drummino, talmente grande da superare anche quello dell'aria da rimastino e del rimorchio facile, talmente grande da aver convinto anche i fumatori di sigarette più incalliti e più fedeli: evitare di spendere un capitale in sigarette ogni mese. E scusate se è poco! Considerato il prezzo che hanno raggiunto le sigarette, direi che ormai passare al tabacco è una scelta obbligata per il 90% dei fumatori: con 6 euro ti ci compri tutto, tabacco, filtri, cartine, e a meno che non sei una ciminiera peggio di quelle di una raffineria, con questi 6 euro ci fai non ti dico una settimana, ma 4-5 giorni sì, e se uno si fa due conti direi che il risparmio è lampante. Della serie: uccidiamoci con il fumo, ma almeno risparmiamo e godiamoci gli ultimi anni rimasti.

Che poi ok, per fare una cosa fatta per bene dovrei dire "l'ideale sarebbe smettere di fumare, il fumo uccide, il fumo danneggia te e chi ti sta intorno" ecc ecc, ma una cosa del genere detta da uno come me che la mattina non fa passare un minuto da quando si alza dal letto a quando accende la prima sigaretta della giornata verrebbe presa sul serio da qualcuno? Dubito.

P.S.: finalmente ho finito di scrivere, così posso andare a fumare!
P.P.S.: se non siete fumatori, e questo lo dico sul serio, evitate di iniziare, che avete solo da guadagnarci.

4.7.11

MSN, Gay Pride, varie ed eventuali

Dibattito su MSN, ieri, sull'utilità del Gay Pride. Dibattito che mi ha fatto riflettere su alcune cose, e che riporto di seguito pari pari. La mia interlocutrice sarà chiamata, per motivi di privacy, M., anche perché il nostro dialogo è riportato solo in quanto indicativo del mio pensiero ed esemplare per il tipo di considerazioni che voglio fare, certo non per criticare M. Per par condicio, comunque, anche io sarò chiamato, per motivi di privacy, X.:


(...)
M.: forse cmq ed è un mio parere manifestazioni tipo il gay pride
       che pare il carnevale di rio
       ha l'effetto opposto di confermare in molti i pregiudizi che hanno nei 
       confronti dei gay
X.: boh per me no
       cioè i carnevali hanno proprio questa funzione
       quella di ribaltare i ruoli
       e sono sempre di più gli etero che partecipano
       l'altro giorno al village ce stavano una cifra di etero
M.: ma xkè le serate al gay village sn fighissime
      come quelle al mucca
X.: tutti fichi assurdi che si baciavano con donne...
      maledetti!
M.: ahahahahahahah
X.: appunto, anche il pride è divertente
M.: non so fino a che punto
X.: quest'anno c'erano un sacco di genitori con i bambini
      è stato proprio bello vederli
      è una festa
M.: mia sorella è venuta a fare le foto al gay pride
      e ne è venuto fuori un reportage che invece ha me ha messo 1 sacco di
      tristezza
X.: non capisco perché
      cioè, non si tratta di sfatare dei pregiudizi
      si tratta di dire "ebbene sì, esiste anche gente così, volenti o nolenti"
M.: si ma il fatto è che chi è gay non è diverso dagli altri
X.: non è vero, i gay sono gay
      il fatto è che sono uguali in quanto esseri umani
      ma diversi in quanto gay
      capisci?
      poi certo, io sono un tipo tranquillo
      e al pride ce so andato come me vesto di solito
      c'è gente che non lo è
      io le piume non me le metterei mai
      c'è chi se le mette, e allora?
      non è che vale meno di altre persone perché si mette le piume
      è una realtà diversa, punto
      ma non meno legittima delle altre
M.: non si tratta di valere di meno o di+
      solo che dato che ci stanno problemi 
      tipo gente che viene picchiata e ridotta in fin di vita
X.: si tratta del fatto che fare finta che queste cose non ci siano per sfatare i 
       pregiudizi
      significa comunque reprimere se stessi per essere accettati
M.: xkè si ha paura del diverso
X.: si certo
      il pride il diverso te lo sbatte in faccia una volta all'anno 
      non avrebbe senso se non fosse così
      serve per dire, guarda, questa gente esiste, e ne esiste pure tanta
      rassegnatevi
      e oltre a esistere è allegra e si diverte
M.: vero
X.: poi ripeto, il pride non è una sfilata dei gay
      è una manifestazione per chi crede nel principio dell'uguaglianza degli 
      omosessuali
      dal punto di vista legale civile e umano
      voglio dire
      per manifestare contro la pena di morte, non devi essere un condannato a
      morte...
      solo che per i gay questo messaggio non passa...
      il pride è la manifestazione dei froci e basta
      non è così
M.: si ma cmq in italia non ci sarà mai questo passo
      secondo me il matrimonio e l'adozione x i gay
X.: ci sarà prima o poi
M.: non ci saranno mai
X.: certo se non si fa niente sicuro non ci sarà
M.: almeno non adesso
X.: no anche io lo credo
M.: finché i politici fanno a gara x leccare il culo ai preti
X.: si certo
      ma arriverà il punto in cui saremo gli unici al mondo
      in cui l'europa ci romperà il cazzo e roba del genere
M.: apparte che in europa
       paesi molto + liberali del nostro
       sn giunti solo di recente a questo passo
X.: appunto, piano piano
      l'importante è che uno non demorde
      pure per il femminismo è stato così
      e non è che la donna si può dire al 100% al pari dell'uomo
      di problemi ce ne sono tanti
M.: assolutamente
X.: ma SULLA CARTA almeno qualcosa si è ottenuto
     per i neri uguale
     i gay sono sempre minoranze discriminate
(...)


Come dicevo, questo dialogo contiene tutto il mio pensiero a proposito del Gay Pride, e contiene anche quelle che sono le idee più diffuse e a mio parere più sbagliate sia per quanto riguarda il Gay Pride, sia per quanto riguarda l'omosessualità in generale.
Tengo a precisare che M. è una persona piacevolissima e apertissima (oltre a essere una frociarola), e proprio questo mi ha fatto rendere conto quanto queste idee distorte siano radicate anche nelle persone migliori, per non dire nei gay stessi.


Innanzitutto, il problema dell'uguaglianza.
Mi rendo conto che il concetto di uguaglianza viene sempre più frainteso, anche se in buona fede, come in questo caso. C'è una differenza sostanziale tra uguaglianza e omologazione. Dire che i gay sono uguali agli altri non significa che non sono diversi. Significa che gli omosessuali sono in tutto e per tutto come ogni altro essere umano, e come tali godono degli stessi diritti e hanno gli stessi doveri di una qualsiasi altra persona. Significa che l'orientamento sessuale è irrilevante ai fini legali e dei diritti umani. Questo non vuol dire che gay e etero sono uguali, così come la parità dei sessi non significa che uomo e donna siano uguali, anzi sono diversissimi, diamine, e menomale!


Qui entriamo nel secondo argomento, quello dei pregiudizi da sfatare.
Si dice che il Pride accentui la diversità tra gay e etero, facendo in definitiva il contrario di ciò che si propone. Ma i gay non hanno bisogno di dimostrare di essere come gli etero, perché non lo sono. I gay, secondo me, hanno bisogno di dimostrare la loro esistenza, di dimostrare la loro diversità e il fatto che non se ne vergognano più. Accettare il diverso non significa renderlo uguale a sé. Accettare il diverso significa prendere atto della sua diversità e riconoscere che essa ha lo stesso diritto di essere di ogni altra manifestazione della natura umana. I gay non hanno fatto altro che mimetizzarsi per secoli, lo scopo di questi eventi è smetterla di farlo.

Un'altra cosa che mi mette tristezza è pensare che anche gli stessi gay considerino tristi le "persone con le piume" che si vedono ai Pride. Perché mai? E' gente che vive una vita diversa, vita che non impone a nessuno, si limita semplicemente ad esprimerla. Non tutti i gay sono così, è vero, ma non significa che nessuno debba esserlo.


Altro argomento, la causa gay.
Secondo me la frase che ho detto a M., "non bisogna essere condannati a morte per manifestare contro la pena di morte" è lampante: la gente si batte contro la discriminazione femminile e contro il razzismo pur non essendo né donna né "non bianco", eppure la battaglia dei diritti omosessuali è lasciata agli omosessuali. Perché? Che i diritti degli omosessuali non fanno parte di un discorso più grande di civiltà e rispetto della diversità che comprende tutti i tipi di discriminazione? Perché i Pride devono essere visti anche dagli stessi gay come la parata dei gay, e non come la manifestazione delle persone che appoggiano la causa gay?
Non credo sia un discorso "pubblicitario", cioè del modo in cui viene presentato il Pride. Sempre più spesso sento gente dire cose tipo "i problemi dei gay non mi riguardano". E' questo ad essere sbagliato. I problemi dei gay riguardano tutti in quanto appartenenti al genere umano, ed in quanto un qualsiasi gay potrebbe essere il figlio o il nipote di un qualsiasi etero che se ne chiama fuori. Perché allora questa indifferenza?

Concludo dicendo che quello che ho detto a M. alla fine del dialogo è vero: credo fermamente nel fatto che le cose cambieranno, stanno già cambiando. Questo tipo di processi sono lenti, ci vuole del tempo, sopratutto in un paese come il nostro, dove ognuno non guarda al di là del proprio orticello ed è pronto a divorare chiunque osi metterci piede, e dove ognuno ritiene che sia più conveniente spegnere il cervello e smettere di pensare, delegando questi compiti ai politici e alla chiesa, i quali ne approfittano per fare il comodo loro ma facendo credere di fare il bene di tutti. Nonostante questo, sono lo stesso convinto del fatto che le cose cambieranno, insistendo. Nel corso della storia sono avvenuti mutamenti e rivoluzioni che nessuno avrebbe mai immaginato. L'importante è che ci sia sempre qualcuno pronto a combattere perché essi si realizzino.

Brave - Coraggiosa e ribelle


Iniziano a diventare sostanziose le novità su Brave - Coraggiosa e ribelle, il nuovo attesissimo film Pixar previsto per giugno 2012.
Innanzitutto, il teaser trailer e la locandina (in apertura post), mostrati in concomitanza con l'uscita di Cars 2:

In questi giorni poi si stanno moltiplicando le interviste con gli autori e si stanno diffondendo sempre più immagini, riguardanti sopratutto la rossa principessa Merida, la protagonista ribelle (a cominciare dalla chioma) del titolo:


Della trama si sa poco e niente, se non che la storia è ambientata in Scozia e parla di una principessa che infrange una non si sa che tradizione facendo un casino della madonna a cui dovrà rimediare.
Si tratta del primo film Pixar la cui protagonista è una donna, e a quanto pare è anche una donna con i controcoglioni (se non fosse per quella faccetta di pongo che a mio parere un po' stona con l'atmosfera mistica e cupa del film, ma è presto per giudicare), e che promette segnare un punto di rottura nella lunga sfilza di principesse Disney, come fece Ariel a suo tempo (tra l'altro rossa anche lei).

Ora, considerando che:
1. fino ad oggi la Pixar ha sfornato un capolavoro dopo un altro (escluso forse Cars 2 le cui recensioni non sono ottime, ma che del resto non ho ancora visto, quindi non saprei),
2. il film è ambientato in Scozia, e la Scozia è la Scozia.
3. a giudicare dalle prime immagini, solo dal punto di vista visivo deve essere un orgasmo (e ripeto, la Scozia è la Scozia)...
... ecco, non vedo l'ora che arrivi questo fottutissimo giugno 2012 per vedere questo film, e non dico altro.

1.7.11

Vaffanculo, ho finito!

Che sensazione fa finire gli esami, dopo 5 anni di studio, 5 anni di materie inutili, 5 anni in cui sembra che non ci sia un termine a tutto ciò? Come ci si sente? Me lo sono chiesto per tutto questo tempo, e ora che ci sono arrivato la risposta è che non lo so. Ma ho finito, vaffanculo, ho FINITO!
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