30.3.12

MDNA: le ossessioni di una diva attempata

Eccomi qui, di nuovo su questo blog dopo mesi di silenzio. Qualcuno mi ha chiesto il perché di questa assenza. Il motivo è semplice: non c'è stato niente che mi andasse di scrivere. Ma il momento è arrivato, amici miei, quello che sta succedendo in questi giorni è troppo importante e non posso esimermi dal commentarlo. Di cosa sto parlando? E' morto qualcuno? Rocco Siffredi ha dichiarato di essere gay? Hanno trovato il vaccino per l'AIDS? La profezia dei Maya si è rivelata esatta? Niente di tutto ciò, è qualcosa di mooolto più grande. Ciò a cui mi riferisco è che dopo anni di snervante attesa è uscito MDNA, il nuovo album di Madonna.


Sicuramente sapete meglio di me com'è stata lunga e difficile la gestazione di questo album, e a quale sfida andava incontro: quattro anni di assenza dalle scene e ti ritrovi con diecimila sgualdrine (vabbè, diciamo una...) che pretendono di rubarti il titolo di regina del pop, gelosamente conservato con le unghie e con i denti per intere decadi. Dico io, voi non vi incazzereste come un bue?
Quindi con questo nuovo album Madonna si è posta degli obiettivi ben chiari, che possiamo così sintetizzare:
1. Eliminare la vecchiaia dalla faccia della terra.
2. Riconquistare non solo i suoi fan più incalliti che l'avevano data per finita con Hard Candy, ma anche le nuove generazioni (che poi ci sono i fan imperterriti che sono una garanzia e potrebbe campare solo con quelli, ma vabbè).
3. Riprendersi il trono che le spetta di diritto come unica e imperitura Regina del Pop.
4. Far capire alle altre sgualdrine (una in particolare) chi comanda.

Già con la pubblicazione della cover (che se avete vissuto su un altro pianeta negli ultimi mesi e non l'avete mai vista, è quella a inizio post) è possibile intravedere i suddetti obiettivi: design "gggiovine" e accattivante, colori che attirano il gay come l'ape al miele, e una sigla, MDNA, che ha subito fatto sì che il mondo intero si chiedesse quali messaggi in codice contenesse.
Poi è uscito il primo singolo, Give Me All Your Luvin' e agli obiettivi iniziali se n'è aggiunto un altro, ossia:
5. Far in modo che il mondo dimenticasse che Give Me All Your Luvin' sia mai uscito.

Da qui è stato tutto un crescendo, una tortura dopo l'altra, con snippet una più deludente dell'altra, e con tutti i gay del pianeta che si ripetevano come un mantra "Sicuramente ascoltato per intero questo disco è una bomba", fino a che non è uscito il video del primo vero singolo dell'album, Girl Gone Wild, in cui Madonna scopre tutte le sue carte:



Che dire? Una Madonna giovane e porca come non si vedeva dai tempi di Erotica, e che sembra gridare a squarciagola "Rivoglio indietro tutti i miei froci!!". Un video che non potrebbe essere niente di più diverso da GMAYL (per fortuna) e che è un tripudio di citazioni bibliche, catene, tacchi a spillo, addominali e lacrime di sangue. E autocitazioni. Forse un po' troppe.

E così arriviamo all'album, quell'MDNA tanto agognato e finalmente disponibile dal 26 marzo (in realtà qualche giorno prima, ma noi siamo bravi ragazzi e non l'abbiamo scaricato, no?): si mette il cd e parte l'atto di dolore seguito dalla già nota GGW, una mezza delusione (soprattutto se uno pensa a Hung Up o Music) ma vabbè, è il singolo apripista discotecaro e ce sta.
E poi? E poi niente. Un'anonimità  infinita. Semplicemente è volato senza che me ne accorgessi, e poi non ho provato nessun desiderio di risentirlo.
Traccia dopo traccia l'impressione più forte è quella che questo disco sia un concentrato di Ray of Light e Confessions on a Dance Floor (non a caso i maggiori successi di Madonna dagli anni '90 in poi). Esatto, un concentrato, ma in peggio. Il punto è che sembra che Madonna fosse così concentrata sui suoi obiettivi, così concentrata ad apparire sempre la migliore (oltre che sempre giovane) che ha finito per riciclarsi e diventare la caricatura di se stessa, con buona pace di tutti quelli che parlano di "autocitazioni".
Dico io, che senso ha auto-copiarsi, quando lo fanno anche tutte le altre? Ok, Madonna è l'originale, ma così non finisce per diventare ella stessa una copia delle copie? In un contesto dove regna il "copiami che ti copio", non sarebbe stato più furbo fare qualcosa di veramente nuovo, veramente degno della regina del pop, piuttosto di un "copiatemi quanto volete, ma lo faccio meglio io"? E quello che mi stupisce più di tutto è che l'abilissima calcolatrice Madonna non abbia pensato ad una cosa del genere.

Ma facciamo un'analisi traccia per traccia:
1. Girl Gone Wild:  vedi sopra.
2. Gang Bang: osannata da tanti come la traccia migliore dell'album, acida e incazzata. La mia opinione? Due palle così. E mi ricorda una cifra la musica che mettevano a 1+1 a Xi'an, ma probabilmente a 1+1 ci sono andato solo io, quindi nessuno capisce di cosa parlo. E poi lo sbrocco finale, completamente gratuito.
3. I'm Addicted: inutile.
4. Turn Up the Radio: carina, ma facilmente dimenticabile.
6. Some Girls: la mia preferita, ma non significa che mi faccia impazzire.
7. Superstar: orecchiabile, se non fosse uguale dall'inizio alla fine, ma di una stupidità che rasenta la bimbominkiaggine. Me l'immagino Madonna che dice alla figlia: "Lola bella de mamma la facciamo una canzone insieme? I testi li scrivi tu, che dici?".
8. I Don't Give A: inutile. Ma se non altro, Madonna dopo American Life ha capito che i rap non li sa fare e li fa fare a qualcun altro.
9: I'm a Sinner: l'emblema dell'album: riesce ad mischiare Beautiful Stranger, Ray of Light e Shanti-Ashtangi (!!!) in un'unica canzone.
10. Love Spent: Molto carina, ma se Superstar è uguale dall'inizio alla fine, questa cambia melodia in modo radicale e inspiegabile. Della serie, "originalità a tutti i costi".
11. Masterpiece: ballatona senza arte né parte.
12. Falling Free: vedi sopra.
13. Best Friend: inutile.
14. Beautiful Killer: inutile.
15. Fucked Up: bella. Me piace. L'unica traccia che mi convince dall'inizio alla fine.
16. B-day Song: te prego. Te prego. Manco a 12 anni. E quell'"Happy Birthday!!!!" alla fine mi fa venire la pelle d'oca.

E qui arriviamo all'altro punto della recensione, dove un appello è d'uopo: Madonna mia (che non è un'esclamazione), c'hai 53 anni, non 30, non 40, 53. Non sei una girl. Rassegnati. Ci puoi mettere nel disco tutti i gridolini da bimbominkia che vuoi, ti puoi mettere tutti gli hot-pants scosciati che vuoi, ti puoi riempire di botox quanto ti pare, ci puoi sommergere di tweet,  ma a l'età si vede, si vedeva già 10 anni fa. E, francamente, sei patetica. Oltre che poco credibile.
Il punto è che Madonna deve rendersi conto che non può battere le sue nuove rivali sul loro stesso piano, quello della giovinezza, perché loro hanno il vantaggio di esserlo per davvero, giovani, e quello che Madonna riesce a ottenere è solo un risultato grottesco. Ma non sarebbe moolto meglio se facesse della sua maturità artistica e anagrafica il suo punto di forza? Un Ray of Light, oggi, sarebbe perfetto. O anche solo una cosa del genere:



Elegante, raffinato, di classe, intenso e comunque non "da vecchia", dato che è questo che la ossessiona.
Voglio dire, facendo due conti: se fai un album di merda, i fan accaniti lo comprano e ok, gli altri invece non li conquisti, anzi fai l'effetto contrario. Se invece fai un album più serio e "di nicchia" i fan accaniti lo comprano lo stesso, e magari scappa ci pure che qualcun altro lo incuriosisci, no? Quindi tra i due, quale conviene di più?

In definitiva, un album di cui non c'era assolutamente bisogno: magari è solo un tentativo di riconfermare il proprio ruolo prima di riuscirsene con il vero botto, ma per ora i fatti sono questi, e non sono per niente entusiasmanti.
Che poi io parlo tanto, ma comunque MDNA me lo sono comprato lo stesso (anzi me l'ha regalato Robb <3). Perché l'ho già detto qui, a Madonna non si resiste. E quindi alla fine bella così.
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