21.5.10

Lettera aperta

"Le leggi che colpiscono la omofobia non solo operano una discriminazione al contrario, rendendo quasi normale una cosa abominevole che va contro natura, ma addirittura arrivano ad insidiare la continuazione della specie. L' atto sessuale é volto alla procreazione, alla fertilità e dunque leggi che tollerino la omosessualità o la proteggano potenzialmente, sono crimini contro la umanità."
 Don Davide Pagliarani, Superiore della Fraternità di San Pio X
(Fonte: http://www.pontifex.roma.it/)

Mi chiamo *****, ho 25 anni.
Sono una persona normale, con molti, moltissimi difetti.
Insicuro, inconcludente, cinico, con una faccia tosta e una testa dura come un mulo, nonché pieno di ansie che spesso mi portano a concentrarmi su me stesso e a trascurare le persone che mi vogliono bene.

Ma, come tutte le persone normali, ho anche molti pregi.
Sono uno studente, e ho una carriera universitaria brillante, con una media del 29 e divesi 30 e lode.
Sono fuori corso, è vero, ma sono sempre stato tra i migliori del mio corso, ho trascorso un anno in Cina e in soli tre anni di studio parlo tranquillamente con i cinesi, un risultato straordinario.
Conduco una vita legale e onesta, rispetto i limiti di velocità a costo di farmi riempire di strombazzate di clacson, non ho mai rubato niente e mai lo farò, non ho mai saltato una coda, e per Natale invece di fare regali mando dei soldi ad associazioni umanitarie.

Ma soprattuto, ho votato la mia esistenza verso la conoscenza, il rispetto della più umile forma di vita e di tutte le diversità. Ho imparato sulla mia pelle che il mondo è talmente grande, talmente vario, che la mia umile persona è niente di fronte a tale vastità; talmente straordinario da far sì che il mio unico rammarico sia il fatto che non vivrò abbastanza a lungo per conoscere tutto ciò che vale la pena di essere conosciuto.
Ho visto gente ricchissima e altezzosa. Ma ho visto anche gente che soffre, gente che vive in condizioni pietose, gente che non ha alternative. Sono consapevole del fatto che io, da solo, non riuscirò mai a cambiare questa condizione, tuttavia posso fare qualcosa, e se anche riuscissi a cambiare il destino di una sola di queste persone, vorrà dire che la mia vita avrà avuto un senso, una ragione per essere vissuta.

C'è un altro particolare, un dettaglio. Sono gay.
Ho provato, con molta fatica e frustrazione, a farmi piacere le donne, ma proprio non c'è stato verso.
Sembrerebbe un particolare trascurabile.
Ma secondo il signor Davide Pagliarani e i suoi superiori, sono un'aberrazione, una cosa abominevole, un danno per la società, il mio comportamento è un crimine verso l'umanità intera, una minaccia.
Io sono una minaccia.

Nonostante la mia vita integerrima, nonostante il mio impegno, la mia fatica, i miei principi di uguaglianza, amore, rispetto, onestà, io sono una minaccia per la società a cui do tanto.
Sono parole che potrebbero portare a pensare: "Ma allora che senso ha?"
Non lo penso.
E non perchè creda nella bontà dell'uomo, l'essere umano, di per sé, non è mai stato buono.
No, non lo penso perchè credo in me stesso. Posso essere offeso, insultato, malmenato, ma continuerò a credere in me stesso. Continuerò a credere che un'esistenza condotta secondo i principi di civiltà, comprensione, bontà disinteressata, rispetto e onestà non può che essere giusta, anche se quest'esistenza è portata avanti da un abominio come me.

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