20.5.10

Comunicazioni di servizio

Se c'è una cosa che mia madre e mia sorella non capiscono è che non mi devono rivolgere la parola di prima mattina.
I motivi sono almeno due:
  1. Appena alzato (magari a forza), tutto mi va tranne che chiacchierare.
  2. Parlarmi è una cosa completamente inutile. Fiato sprecato. Tanto non capisco
Tipicamente, la situazione è questa:
Preambolo: da qualche tempo ho una strana abitudine (malattia?). Non appena, aprendo gli occhi, vedo che fuori è giorno, devo alzarmi e fare colazione, altrimenti non riesco a riprendere sonno.
In queste condizioni, le mie facoltà ricettive sono simili a quelle di uno zombie, se non minori.
Mi alzo dal letto e, come un sonnambulo, mi dirigo a occhi chiusi verso la cucina. Seguendo lo stesso istinto che attira l'animale verso la preda, mi pianto davanti alla ciotola dei biscotti, in piedi, e inizio a trangugiare quello che mi capita sotto mano, tutto ciò in maniera del tutto inconsapevole, senza interrompere minimamente il sonno.
Di solito, a quell'ora, mia madre è già sveglia da almeno un'ora. Un'ora in cui non ha avuto nessuno con cui parlare (cosa frustrantissima!), e in cui ha avuto tutto il tempo per fare tre lavatrici, preparare il sugo per il pranzo, stirare qualche panno e stilare tutto il programma per la giornata. Programma di cui io, ovviamente, faccio parte, e di cui lei, dopo un'ora di silenzio, non può fare a meno di mettermi al corrente:
"Allora, questo è il sugo, gli devi dare una scaldata e poi ci metti la pasta, poi ci sono quei due bollettini, li devi pagare assolutamente che oggi è l'ultimo giorno, e mi devi passare dalla dottoressa a prendere le ricette, non ti dimenticare del pane, del latte, ti ho lasciato i soldi sul tavolo..."
Io annuisco, finisco la colazione e torno a dormire.
Poi, più tardi, mi sveglio. In casa non c'è già nessuno. Mi prendo un caffè, accendo contemporaneamente computer e sigaretta. E intanto in testa ho una strana vocina, delle curiose rimembranze di qualcosa che non riesco a capire se sia sogno o realtà. Bah, me lo sarò sognato davvero.
Poi la telefonata, immancabile:
"Hai fatto quello che ti ho detto stamattina?"
"Perchè, mi hai detto qualcosa stamattina?"
...

Io non capisco, non capisco perchè non mi lasciano un biglietto per le comunicazioni di servizio!
Lo sanno che non ricorderò niente di quello che hanno detto, la maggior parte delle volte non ricordo nemmeno che mi è stato detto qualcosa.
E allora perchè si devono ostinare a dirmi le cose quando sono appena sveglio?
Mistero.

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