Eccomi qui a parlare del film designato a lanciare la stagione cinematografia autunnale in Italia, con frotte di ragazzini veri e ragazzini cresciuti a riempire le sale per sbellicarsi come dementi per le avventure di Po, il panda scemo protagonista di
Kung fu Panda 2, da ieri nei cinema italiani.
E dal momento che io l'ho già visto, perché F. a vedere i film ci va il primissimo giorno con tanto di prenotazione, parto subito con la mia recensione:
Kung fu Panda è tutto ambientato in
Cina, con personaggi cinesi e scenari cinesi e
mille mila richiami alla Cina in ogni singola scena e quindi è
bellissimo punto.
Fine della recensione.
No, no, andiamo con calma, non facciamoci prendere dall'entusiasmo, e cerchiamo di fare una recensione come si deve, senza farsi influenzare dal fatto che sono un sinologo/filo e
amo la Cina e tutte le volte che sento dire Cina ho un
brivido lungo la schiena. Anzi facciamo così, le osservazioni da patito della Cina le faccio subito, così poi posso procedere senza interferenze:
-
Il codino: ho notato che un sacco di personaggi hanno il tipico codino, quello dell'immagine classica del cinese con il baffetto e il cappello a punta. Ora, dovete sapere che il codino, durante l'ultima dinastia cinese, la dinastia Qing (1636-1912), era un simbolo
discriminatorio verso i cinesi, dal momento che i governanti erano mancesi e costringevano i cinesi veri e propri a portarlo, e tagliarlo era reato. Quindi forse è il caso che rivediamo un po' la nostra iconografia in fatto di Cina... (F., se mai leggessi questo post, era questa la cosa che ti volevo dire e che tu non mi hai fatto dire, e che a Robb invece ho detto lo stesso!)
- C'è un punto in cui il papà-oca di Po gli dice "il mio Xiao Po", che sarebbe "il mio piccolo Po", pronunciando la prima parola "csiao". Ora non so com'è la versione originale, e non dico che per doppiare un cartone animato devi imparare il cinese, ma dato che comunque non ci capisce niente nessuno lo stesso, per lo meno accertati di riprodurre qualcosa che
assomigli vagamente al cinese: il suono "cs" semplicemente
non esiste. Sarebbe bastato un più semplice "siao". Ma vabbè, particolari di cui mi accorgo solo io e altri quattro gatti in croce.
Giuro che ho finito, passiamo alla recensione vera e propria. Prima di iniziare, un avvertimento:
***Questo post contiene una cifra di spoiler, e dato che sicuramente lo andrete tutti a vedere se non volete rovinarvi il film smettete di leggere***
Dicevamo,
Kung fu Panda 2: a parte il delirio di poco fa, dall'introduzione già si intuisce la mia opinione generale sul film, che poi si estende a tutta la produzione
Dreamworks in generale, a parte poche eccezioni (vedi
Dragon Trainer): niente di più e niente di meno che film mediocri, che attirano le masse al cinema con una
grafica da urlo e un
umorismo grossolano, demenziale e a tratti volgare, e questo film non fa eccezione.
Iniziamo subito da
Po, il personaggio più
irritante della storia del cinema dopo Jar Jar Binks, con la differenza che questo non era protagonista: un inetto, un imbecille, stupido, volgare e fuori luogo, l'apoteosi dello stereotipo americano in cui anche l'essere più
inutile del mondo può diventare un eroe, solo che prima cosa qui stiamo parlando di Kung-fu, diamine, mica dell'arte di scureggiare con le ascelle, e poi Po è talmente inutile che ti fa venire i tic nervosi, tranne che poi alla fine inspiegabilmente è il più forte e il più bravo e
spacca il culo a tutti (che poi lo stereotipo americano in un film ambientato in Cina ci sta come i cavoli a merenda...).
Odioso.
Che poi tutto sommato nel primo film ci stava pure, dato che era tutto basato sul concetto "non c'è nessun ingrediente segreto, ognuno è speciale se ci crede" che è un po' la morale trita e ritrita di
decenni di cinema americano, ma ok, era ben inserita nella trama.
In questo secondo capitolo non si capisce proprio da dove viene questa specialità: addirittura in cinque secondi e mezzo raggiunge la
pace interiore, cosa che i grandi maestri ci mettono anni a conquistare, se ci arrivano. Forse perché il suo cervello è talmente
vuoto che gli ci vuole poco, ma fossi stato il maestro Shifu avrei detto "no vabbé, appendo il bastone al chiodo e tanti saluti, una vita sprecata". E poi non si spiega come per 3/4 di film sia un inetto, rotola più che camminare, gli viene il fiatone ad alzare un dito e poi all'improvviso fa delle acrobazie che nemmeno i monaci Shaolin. Speriamo che i prossimi film diano delle risposte in questo senso.
Eh sì, perché ci saranno
altri film, come lascia intuire la scena finale: d'altro canto, quella di far uscire sequel su sequel fino a che alla gente non viene la nausea al solo sentire nominare il titolo del film è una tradizione consolidata della Dreamworks. Io mi chiedo, perché? Perché dover spremere un prodotto tutto sommato valido fino allo sfinimento, rovinandolo inevitabilmente? Questa è una delle differenze sostanziali con la
Pixar, che diciamolo è su tutto un altro livello e che fa film solo quando (e se) sente l'
esigenza di raccontare qualcosa, sfornando immancabilmente dei
capolavori (
Cars escluso, ma le macchinine vendono, e vabbè). Voglio dire, guardate un
Toy Story 3 e un
Kung fu Panda 2 o uno dei sequel di
Shrek e poi ne riparliamo. Che poi a quanto pare sono in programma anche sei dico sei seguiti di
Dragon Trainer: dicevamo, come rovinare un prodotto valido... Certo che
Kung fu Panda, tutto ambientato in Cina, anche se facessero 1000 sequel... No, NO! Devo farla finita, torniamo
seri!
Parliamo ora di
sceneggiatura, e ricolleghiamoci al tema precedente, ossia all'odiosità di Po: questo panda obeso ha la capacità straordinaria di rovinare con le sue battute dementi tutte le scene di maggior impatto. Mammamia che nervoso! Va bene l'umorismo (che poi è sempre lo stesso: fame, pancia che brontola, obesità...), ma certe volte sarebbe consigliabile metterlo da parte, della serie "tappati quella fogna", non è che se non fai una battuta stupida
ogni due minuti di film la gente perde l'interesse. O forse sì. Vabbè.
Sceneggiatura odiosa, quindi, resa ancora più odiosa dal doppiaggio italiano. Innanzitutto
sparate a Fabio Volo prima che faccia in tempo a doppiare anche Kung fu Panda 3. Vi pago. Secondo poi, ma che cazzo di frasi sono "Po sta sballando", "Hai scocciato un panda" (per dire che l'hai riempito di botte) e "Peluscioso coccolo" (letterali, eh, me le sono segnate)??? Ma in Italia c'è gente che parla così? Da dove cazzo viene il
traduttore? Fucilate anche lui, dopo Fabio Volo.
Ultima cosa, mancano in questo film tutte quelle
perle di saggezza che davano quel tocco orientale al primo capitolo, come la celebre frase del maestro Wugui "ieri è storia, domani è un mistero, oggi è un dono, per questo si chiama presente" (lacrimuccia). Questo film è tutto azione, combattimenti e battutacce, l'ambientazione cinese è un contorno, una cosa scenografica.
E che scene, cavolo! Beh qualcosa di positivo ce lo dovrà pur avere questo film no? A parte il fatto che è tutto ambientato in
Cina e ci sono mille mila richiami e è bellissimo e... BASTA!
Dicevo, una cura
grafica spettacolare, con scene e inquadrature mozzafiato (ti credo, l'ambientazione è cinese!), e un design dei personaggi davvero azzeccato. E' bellissimo vedere come i movimenti e il modo di combattere di ognuno di loro sia perfettamente adattato al tipo di animale, e diciamocelo il
pavone ha vinto, molto meglio del cattivo del primo film. Senza contare che la scena in animazione tradizionale e la scena iniziale che richiama il teatro di marionette tradizionale valgono da sole tutto il film.
Quindi, ricapitolando, dato che mi sono dilungato più del previsto, questo
Kung fu Panda 2 è un film Dreamworks in tutto e per tutto, senza infamia e senza lode, con tutti i difetti e meno pregi del suo predecessore, rispetto al quale non aggiunge praticamente niente, solo tanta azione e tanto umorismo terra terra. In poche parole, piacevole per passare due ore ma finisce qui. Con la differenza, rispetto agli altri film, che è tutto ambientato in
Cina, con personaggi cinesi e scenari cinesi e mille mila richiami alla Cina in ogni singola scena e quindi è
bellissimo punto e fine.