29.8.11

I mostri di Bomarzo


A quanto pare quest'estate è all'insegna di paesini medievali misteriosi e inquietanti: l'ultimo da me visitato in ordine cronologico è Bomarzo, in provincia di Viterbo (l'altro paese è questo qui), famoso per il celebre Sacro Bosco, o Parco dei Mostri. Fatto realizzare nel 1552 dal principe Pier Francesco Orsini detto Vicino, non si sa se per qualche motivo esoterico o semplicemente perché era uno svitato, il parco è un complesso architettonico unico nel suo genere, in cui sono dislocate delle sculture rappresentanti mostri e creature mitologiche perfettamente integrate nella natura del luogo. Abbandonato dopo la morte del principe, il parco per secoli è stato impiegato per far pascolare le pecore, fino a che non è stato riscoperto da Giancarlo e Tina Severi Bettini nel Novecento, suscitando l'entusiasmo degli studiosi che ancora si stanno lambiccando il cervello per comprenderne il senso, se mai ce ne sia uno. In seguito è stato restaurato e aperto al pubblico, con grande indignazione delle pecore.
Insomma, dicevamo, i mostri: certo che quelli di un tempo erano veramente poco spaventosi, imbattersi in un qualsiasi abitante di Acilia incute molto più terrore, ma immedesimiamoci nell'atmosfera del tempo e andiamo a vedere uno per uno i mostri più impressionanti e con la storia più misteriosa e interessante.

Il gigante:
Statua monumentale che rappresenta due figure maschili avvinghiate in una posa improbabile. Molti studiosi si chiedono ancora chi rappresentino, c'è chi dice che si tratti di Ercole che squarta Caco, chi invece ci vede Orlando furioso che si libera dell'armatura per smembrare un contadino di passaggio, chi invece semplicemente ci vede una coppia omo con una sfrenata fantasia.


Le sirene:
Le spaventose creature mitologiche metà donne e metà pesce, antenate dei moderni trans, mirabolanti donne con il pesce e temibili ammaliatrici di uomini sprovveduti al pari delle loro ave. Dopo che il parco fu riportato alla luce, si è scoperto che le sirene erano delle amatrici fenomenali, in grado di fare delle spaccate che garantivano il massimo del godimento.


I mostri Robb e XieZhi:
Gli unici mostri viventi del parco, gli scienziati stanno ancora cercando di comprendere la loro natura e la loro origine, ma sono talmente sfuggenti che non è stato possibile giungere a nessuna conclusione, un po' come lo Yeti. Sono forse i mostri più spaventosi del parco: da secoli si nascondono negli anfratti, tra la vegetazione e dietro i monumenti, facendo cose sconce e spaventando i bambini che malauguratamente si imbattono in loro. Di seguito, ecco le foto dei loro rari avvistamenti:



Il drago che prende a pizze un cane:
Altro grande mistero del Sacro Bosco: quale affronto avrà mai subito il drago per essere così infuriato da malmenare il povero cane? Notare l'espressione allucinata del drago, con gli occhi fuori dalle orbite e le fauci spalancate che pare che voglia staccargli la testa a mozzichi, al cane. C'è chi azzarda che il motivo del loro litigio sia dovuto ad una contesa per una notte di fuoco con i mostri Robb e XieZhi.


La casa pendente:
Il nome dice già tutto. Entrando all'interno si prova una singolare sensazione di disorientamento e perdita dell'equilibrio. Nella rarissima foto sottostante si possono notare i mostri Robb e XieZhi affacciati alla finestra, forse a fumare una sigaretta in seguito ad un amplesso. Pare che la casa sia il loro rifugio nei giorni piovosi, ma è ancora da verificare.


L'orco:
Spaventoso volto di un mostro con la bocca spalancata che sembra l'antro dell'inferno. In realtà, come si può vedere dalla foto scattata per caso da un visitatore, si tratta di uno dei rifugi dei mostri Robb e XieZhi. Il visitatore che ha scattato la foto ha affermato di aver sentito in seguito gemiti e latrati da far venire la pelle d'oca provenienti dall'interno dell'orco.


Queste sono solo alcune delle meraviglie che popolano il Sacro Bosco, che oggi è meta di visitatori provenienti da tutto il mondo, soprattutto gay, perché se in un giorno ho beccato almeno due coppie omo oltre a me e a Robb, o è una coincidenza, o Bomarzo è il paese più friendly d'Italia e io non lo sapevo. Che poi, con tutte quelle statue di orsi, e con la didascalia della mappa del parco che dice "un labirinto di simboli dove dame e paladini potessero andare in cerca di ciò che più desiderassero e vagare fino a smarrirsi", a pensarci meglio, la cosa non mi stupisce più di tanto...

28.8.11

Rapporti gay: parla l'esperto

"I rapporti tra maschi sono più violenti, veramente crudi. Credo che quella che la Bibbia definisce come sodomia difficilmente può essere amorevole nelle intenzioni, ma certamente è sempre un'azione tecnicamente violenta. Il più forte, il più adulto, il più importante abusa del più debole. Nel rapporto con una donna, anche con una prostituta, non c'è solo sesso e possesso, ma anche la volontà di dare affetto. Non è un caso che un cliente abituale di prostitute tendenzialmente torni dalla stessa. Quando un uomo possiede un altro uomo l'atto è più violento rispetto a un uomo che possiede una donna."
Parole di Giancarlo Lehner, PdL, la stessa anima pia che aveva proposto la castrazione chimica per gli immigrati clandestini.
Ora, ci possono essere solo tre motivi per cui una persona può dire una cosa del genere:

1. Per evidenza scientifica: ha osservato con perizia e accuratezza l'accoppiamento dei gay (maschi, perché Lehner delle lesbiche non parla...) del pianeta, raccogliendo dati e prove inconfutabili e giungendo a queste conclusioni.
2. Per odio: è una persona malvagia che parla sapendo di dire bugie e cattiverie e di ferire l'orgoglio e la dignità di milioni di persone.
3. Per esperienza personale: l'ha preso al culo solo da persone violente.

Non so quale sia il caso del signor Lehner, anche se escluderei sicuramente il primo.
Mi chiedo solo per quanto io debba ancora sentire tutti i giorni simili vaneggiamenti da parte di gente capace solo ad aprire bocca e sputare merda, e quanto tempo dovrà passare prima che qualcuno prenda una posizione seria ed ufficiale contro teste di cazzo del genere, anche se tremo al pensiero di sentire la risposta.

25.8.11

Kung Fu Panda 2: la recensione

Eccomi qui a parlare del film designato a lanciare la stagione cinematografia autunnale in Italia, con frotte di ragazzini veri e ragazzini cresciuti a riempire le sale per sbellicarsi come dementi per le avventure di Po, il panda scemo protagonista di Kung fu Panda 2, da ieri nei cinema italiani.


E dal momento che io l'ho già visto, perché F. a vedere i film ci va il primissimo giorno con tanto di prenotazione, parto subito con la mia recensione:
Kung fu Panda è tutto ambientato in Cina, con personaggi cinesi e scenari cinesi e mille mila richiami alla Cina in ogni singola scena e quindi è bellissimo punto.
Fine della recensione.

No, no, andiamo con calma, non facciamoci prendere dall'entusiasmo, e cerchiamo di fare una recensione come si deve, senza farsi influenzare dal fatto che sono un sinologo/filo e amo la Cina e tutte le volte che sento dire Cina ho un brivido lungo la schiena. Anzi facciamo così, le osservazioni da patito della Cina le faccio subito, così poi posso procedere senza interferenze:
- Il  codino: ho notato che un sacco di personaggi hanno il tipico codino, quello dell'immagine classica del cinese con il baffetto e il cappello a punta. Ora, dovete sapere che il codino, durante l'ultima dinastia cinese, la dinastia Qing (1636-1912), era un simbolo discriminatorio verso i cinesi, dal momento che i governanti erano mancesi e costringevano i cinesi veri e propri a portarlo, e tagliarlo era reato. Quindi forse è il caso che rivediamo un po' la nostra iconografia in fatto di Cina... (F., se mai leggessi questo post, era questa la cosa che ti volevo dire e che tu non mi hai fatto dire, e che a Robb invece ho detto lo stesso!)
- C'è un punto in cui il papà-oca di Po gli dice "il mio Xiao Po", che sarebbe "il mio piccolo Po", pronunciando la prima parola "csiao". Ora non so com'è la versione originale, e non dico che per doppiare un cartone animato devi imparare il cinese, ma dato che comunque non ci capisce niente nessuno lo stesso, per lo meno accertati di riprodurre qualcosa che assomigli vagamente al cinese: il suono "cs" semplicemente non esiste. Sarebbe bastato un più semplice "siao". Ma vabbè, particolari di cui mi accorgo solo io e altri quattro gatti in croce.

Giuro che ho finito, passiamo alla recensione vera e propria. Prima di iniziare, un avvertimento:

***Questo post contiene una cifra di spoiler, e dato che sicuramente lo andrete tutti a vedere se non volete rovinarvi il film smettete di leggere***


Dicevamo, Kung fu Panda 2: a parte il delirio di poco fa, dall'introduzione già si intuisce la mia opinione generale sul film, che poi si estende a tutta la produzione Dreamworks in generale, a parte poche eccezioni (vedi Dragon Trainer): niente di più e niente di meno che film mediocri, che attirano le masse al cinema con una grafica da urlo e un umorismo grossolano, demenziale e a tratti volgare, e questo film non fa eccezione.

Iniziamo subito da Po, il personaggio più irritante della storia del cinema dopo Jar Jar Binks, con la differenza che questo non era protagonista: un inetto, un imbecille, stupido, volgare e fuori luogo, l'apoteosi dello stereotipo americano in cui anche l'essere più inutile del mondo può diventare un eroe, solo che prima cosa qui stiamo parlando di Kung-fu, diamine, mica dell'arte di scureggiare con le ascelle, e poi Po è talmente inutile che ti fa venire i tic nervosi, tranne che poi alla fine inspiegabilmente è il più forte e il più bravo e spacca il culo a tutti (che poi lo stereotipo americano in un film ambientato in Cina ci sta come i cavoli a merenda...).
Odioso.
Che poi tutto sommato nel primo film ci stava pure, dato che era tutto basato sul concetto "non c'è nessun ingrediente segreto, ognuno è speciale se ci crede" che è un po' la morale trita e ritrita di decenni di cinema americano, ma ok, era ben inserita nella trama.
In questo secondo capitolo non si capisce proprio da dove viene questa specialità: addirittura in cinque secondi e mezzo raggiunge la pace interiore, cosa che i grandi maestri ci mettono anni a conquistare, se ci arrivano. Forse perché il suo cervello è talmente vuoto che gli ci vuole poco, ma fossi stato il maestro Shifu avrei detto "no vabbé, appendo il bastone al chiodo e tanti saluti, una vita sprecata". E poi non si spiega come per 3/4 di film sia un inetto, rotola più che camminare, gli viene il fiatone ad alzare un dito e poi all'improvviso fa delle acrobazie che nemmeno i monaci Shaolin. Speriamo che i prossimi film diano delle risposte in questo senso.

Eh sì, perché ci saranno altri film, come lascia intuire la scena finale: d'altro canto, quella di far uscire sequel su sequel fino a che alla gente non viene la nausea al solo sentire nominare il titolo del film è una tradizione consolidata della Dreamworks. Io mi chiedo, perché? Perché dover spremere un prodotto tutto sommato valido fino allo sfinimento, rovinandolo inevitabilmente? Questa è una delle differenze sostanziali con la Pixar, che diciamolo è su tutto un altro livello e che fa film solo quando (e se) sente l'esigenza di raccontare qualcosa, sfornando immancabilmente dei capolavori (Cars escluso, ma le macchinine vendono, e vabbè). Voglio dire, guardate un Toy Story 3 e un Kung fu Panda 2 o uno dei sequel di Shrek e poi ne riparliamo. Che poi a quanto pare sono in programma anche sei dico sei seguiti di Dragon Trainer: dicevamo, come rovinare un prodotto valido... Certo che Kung fu Panda, tutto ambientato in Cina, anche se facessero 1000 sequel... No, NO! Devo farla finita, torniamo seri!

Parliamo ora di sceneggiatura, e ricolleghiamoci al tema precedente, ossia all'odiosità di Po: questo panda obeso ha la capacità straordinaria di rovinare con le sue battute dementi tutte le scene di maggior impatto. Mammamia che nervoso! Va bene l'umorismo (che poi è sempre lo stesso: fame, pancia che brontola, obesità...), ma certe volte sarebbe consigliabile metterlo da parte, della serie "tappati quella fogna", non è che se non fai una battuta stupida ogni due minuti di film la gente perde l'interesse. O forse sì. Vabbè.
Sceneggiatura odiosa, quindi, resa ancora più odiosa dal doppiaggio italiano. Innanzitutto sparate a Fabio Volo prima che faccia in tempo a doppiare anche Kung fu Panda 3. Vi pago. Secondo poi, ma che cazzo di frasi sono "Po sta sballando", "Hai scocciato un panda" (per dire che l'hai riempito di botte) e "Peluscioso coccolo" (letterali, eh, me le sono segnate)??? Ma in Italia c'è gente che parla così? Da dove cazzo viene il traduttore? Fucilate anche lui, dopo Fabio Volo.
Ultima cosa, mancano in questo film tutte quelle perle di saggezza che davano quel tocco orientale al primo capitolo, come la celebre frase del maestro Wugui "ieri è storia, domani è un mistero, oggi è un dono, per questo si chiama presente" (lacrimuccia). Questo film è tutto azione, combattimenti e battutacce, l'ambientazione cinese è un contorno, una cosa scenografica.

E che scene, cavolo! Beh qualcosa di positivo ce lo dovrà pur avere questo film no? A parte il fatto che è tutto ambientato in Cina e ci sono mille mila richiami e è bellissimo e... BASTA!
Dicevo, una cura grafica spettacolare, con scene e inquadrature mozzafiato (ti credo, l'ambientazione è cinese!), e un design dei personaggi davvero azzeccato. E' bellissimo vedere come i movimenti e il modo di combattere di ognuno di loro sia perfettamente adattato al tipo di animale, e diciamocelo il pavone ha vinto, molto meglio del cattivo del primo film. Senza contare che la scena in animazione tradizionale e la scena iniziale che richiama il teatro di marionette tradizionale valgono da sole tutto il film.



Quindi, ricapitolando, dato che mi sono dilungato più del previsto, questo Kung fu Panda 2 è un film Dreamworks in tutto e per tutto, senza infamia e senza lode, con tutti i difetti e meno pregi del suo predecessore, rispetto al quale non aggiunge praticamente niente, solo tanta azione e tanto umorismo terra terra. In poche parole, piacevole per passare due ore ma finisce qui. Con la differenza, rispetto agli altri film, che è tutto ambientato in Cina,  con personaggi cinesi e scenari cinesi e mille mila richiami alla Cina in ogni singola scena e quindi è bellissimo punto e fine.

22.8.11

La settimana di ferragosto è finita...

... e anche quest'anno ne sono uscito indenne, senza avere nessuna crisi.
Dovete sapere che a questo mondo sono poche le immagini che mi angosciano e che mi fanno sentire impotente davanti alla crudele realtà. Queste esattamente sono, in ordine di importanza:

1. I bambini malnutriti dell'Africa o vittime di guerra (e mettiamo una foto "leggera" per decenza e rispetto, dato che questo è un post ironico):


2. Le folle che acclamano Berlusconi o la Lega o che riempiono piazza San Pietro la domenica, o tutte e tre le cose.


3. I palloncini che volano via lontani verso l'infinità del cielo.


4. Un'edicola chiusa durante la settimana di ferragosto.



Chiamatela malattia, dipendenza, chiamatela come vi pare, ma io ho l'estrema esigenza di comprare ALMENO un giornale a settimana: per me è un bisogno primario come mangiare e dormire. Sento la necessità impellente di entrare in un'edicola, spulciare le nuove uscite, vedere se c'è qualcosa di interessante e, in caso negativo, farmi interessare qualcosa a forza, in modo da non uscire a mani vuote. Ho bisogno di avere qualcosa da leggiucchiare nel tempo perso o prima di andare a dormire, quando sono troppo stressato e ho il cervello troppo in panne per leggere romanzi o cose troppo impegnative, oppure quando prendo i mezzi e non ho portato l'iPod.
Invece a ferragosto il mondo dell'editoria si ferma per una settimana: uscire per strada e vedere tutte le serrande delle edicole tristemente abbassate mi dà un senso di malinconia e angoscia che è come se mi mancasse l'aria. E in quei pochi giornalai aperti, isolati e ustionati sotto il solleone, al massimo uno per quartiere, non di più, in queste oasi in pieno deserto che ci mancano solo le balle di fieno che volano intorno, dicevo, a parte quotidiani e periodici scandalistici da ombrellone c'è il vuoto assoluto: riviste rattrappite dal caldo infernale, giornalai scontrosi che magari sono appena rientrati dalle vacanze e hanno meno voglia di stare lì di quanta ne abbia io di leccare una merda di cane, insomma, la desolazione più totale.
Non immaginate nemmeno quanto sia lunga, per me, la settimana di ferragosto, forse la più lunga dell'anno: uscire non si esce, che con questo caldo chi ti si incula, e stare in casa a boccheggiare e con il cervello appannato, senza nemmeno una lettura per passare il tempo, è veramente una tortura.
Eppure, in un modo o nell'altro anche quest'anno questa terribile settimana è passata, appena in tempo prima che in preda all'astinenza mi armassi di grimaldello e andassi a scassinare la serranda di una qualche edicola per depredarla di tutto il suo contenuto. E già sento i rotori delle stampatrici rombare, animate da nuova linfa, e aspettatemi che tempo qualche giorno e nella prima edicola che incontro ci lascio i miliardi.

20.8.11

L'antro della strega: una storia di brividi e mansarde

Avete presente quei paesini idilliaci arroccati sulle montagne, che sembrano usciti direttamente da una miniatura medievale? Cingoli è uno di questi. Il Balcone delle Marche, è chiamato, perché da qui si può vedere tutta la costa adriatica, e nei giorni limpidi perfino le coste della Croazia.


Tutto è esattamente come nei paesi delle fiabe, dove tutti si conoscono, tutti si salutano per nome, mancano solo il re, la regina e Biancaneve. E come tutti i paesi di questo tipo, anche Cingoli ha le sue leggende, soprattutto quelle macabre.
Io a Cingoli ci ho passato l'infanzia, nonché le notti più lunghe e spaventose della mia vita: storie di lupi mannari, vecchiette che portavano i bambini chissà dove, pazzi, suicidi, riti satanici, chiese sconsacrate. Intere notti insonni nel terrore più totale, ogni rumore era una minaccia, e il battito aumentava a 3000. Bei tempi, beata innocenza!
Dopo secoli che non tornavo, quest'anno abbiamo deciso, io mia madre e mia sorella, insieme a Alessandro, di passare qui un fine settimana. Purtroppo abbiamo solo una casetta, qui, e ci sta una famiglia di rumeni in affitto, quindi ci tocca adattarci.
Bene, dovete sapere che a Cingoli c'è una vecchina che abita sola soletta in un'enorme casa di tre piani: la mattina presto la si può intravedere che innaffia il giardino, mentre Stella, la sua cagnolina, le corre tra i piedi. D'inverno dal suo camino esce sempre un filo di fumo bianco. Per questo fine settimana, abbiamo deciso di fermarci da lei. Ora, la casa al piano principale ha solo una stanza da letto e una cameretta, per me non c'è posto, ma la vecchina ha pensato a tutto, e gentilissima mi ha preparato il letto in mansarda.
Scende la sera, dopo quattro ore di viaggio e dopo un pasto abbondante mi appresto a salire le scale, esausto. Arrivo su un terrazzo, da cui si vede tutto il paese illuminato. Accendo una sigaretta e respiro l'aria fresca. Da lontano arrivano i rintocchi attenuati delle campane del duomo, che ogni quindici minuti comunicano l'ora a tutto il paese. Che pace! E pensare che una volta questo posto, di notte, mi terrorizzava!
Finita la sigaretta, mi appresto ad entrare in mansarda, ma non appena vedo la porta di quella che sarà la mia stanza, tutte le vecchie storie mi tornano in mente. E' una vecchia porta di ferro, che una volta aperta dà su un'altra porta, stavolta di legno. Con mano tremante apro anche questa, cerco l'interruttore della luce e lo scenario mi fa accapponare la pelle:


Sembra il covo di un pedofilo: una vecchia lampadina pende da un muro spiovente di mattoni, imbiancati da una gettata di calce. All'interno, mobili accatastati, un materasso scoperto, e, in una stanzetta, l'unico segno rassicurante, un letto appena rifatto, appositamente per me. Peccato che questo particolare rende il tutto ancora più raccapricciante: il letto sembra fatto apposta per invitarmi, per farmi arrendere al sonno.

I muri sono tappezzati di immagini e oggetti inquietanti, vecchie lampade, disegni di bambini, e su una toletta in un angolo sono disposte cornici polverose con foto in bianco e nero di chissà quale epoca:


In preda al panico, cerco la serratura della porta, e mi accorgo che non c'è! Sono in trappola! Chiunque può entrare in qualsiasi momento! Inizio a frugare nei cassetti e nei mobili ammucchiati negli angoli, in cerca di qualcosa per bloccare la porta, ma niente, sono sempre più terrorizzato, fino a che apro uno dei cassettoni sotto il materasso, e una scoperta raccapricciante non mi rende tutto chiaro: è veramente un luogo malvagio, e quella vecchina è una strega!!


Ora sono qui, in questa mansarda, connesso per miracolo, non so dove andare, se anche scappassi, chi andrei a cercare? E mia madre, mia sorella e mio nipote, al piano terra, che fine avranno fatto a quest'ora?

E anche se la vecchina in realtà è mia nonna, anche se questa è la stanza che lei ha preparato appositamente per me con tanto amore nella casa dove si è trasferita da poco, e anche se i particolari macabri di questa storia me li sono inventati, penso proprio che stanotte mi cagherò sotto dalla paura lo stesso.

UPDATE1: Non ce l'ho fatta e ho chiamato mia nonna a dormire con me. Sì sono un fifone. E sì, ho chiamato la vecchina della storia. Avrò fatto bene? O ho segnato da solo la mia fine???

UPDATE2: Sono vivo per miracolo. Ma non per la vecchina, e nemmeno per la bambola, ma perché ho dato una craniata a quel cazzo di soffitto che ho tirato giù tutti i santi del paradiso e oggi ho un bozzo assurdo, e mi è uscito anche sangue.

16.8.11

Yoü And I, il video


E' successo di nuovo, ma con Gaga ormai ci sono abituato. In breve, esco di casa alle 8.00 per andare a cena da mia sorella, torno alle 9.45, accendo il pc e mi accorgo che nel giro di un'ora e quarantacinque minuti nel mondo gaghiano è successo il finimondo: pubblicazione di foto dal nuovo video, leak, Gaga che smadonna su Twitter, qualche testa decapitata, e finalmente, in anticipo di ben due giorni su quanto annunciato, ecco pubblicato il video di Yoü And I su YouTube. E sono andato solo a cena. Non oso immaginare cosa sarebbe successo se mi fossi fatto due giorni fuori.
Ma sia come sia, il tanto chiacchierato (e atteso?) quarto video tratto da Born This Way è bello che sfornato, e anche se a  quanto pare sono l'ultimo ad averlo visto lo pubblico lo stesso:



E adesso via con le impressioni a caldo.
Non l'ho capito.
Sarà che preso così, alla sprovvista, sono ancora un po' scombussolato.
Per carità, c'è tutto: nei giorni scorsi si erano susseguite le supposizioni a riguardo, ci sarà Yuyi, no ci sarà Jo Calderone, ma alla fine c'è Yuyi o c'è Jo Calderone?, e invece ci sono sia Yuyi che Jo Calderone sia una cifra di altri personaggi che vai a capire come si chiamano e che rappresentano. Bellissimi costumi, bellissime scene a effetto (il ciccione che vende il gelato è raggelante), bellissimo quello che si scopa Yuyi (che poi qualcuno mi deve spiegare come si scopa una sirena), c'è anche la coreografia di rito con un revival del capello verde, e nonostante tutta questa confusione mi sembra un video molto più ordinato e maturo rispetto a Judas, e sicuramente molto più ispirato di The Edge of Glory. L'atmosfera country, poi, si addice perfettamente alla canzone. Solo che non l'ho capito. Magari ci sarà bisogno di qualche altra visione.
Epperò dai, mi ha piacevolmente colpito.
E' questo "piacevolmente", però, che non mi convince...
Voglio dire, fino a Born This Way Lady Gaga mi fomentava, non mi colpiva piacevolmente. Poi c'è stato quel calderone eccessivo di Judas, e già lì ho storto un po' il naso. The Edge of Glory non lo prendiamo in considerazione. E ora questo Yoü And I. Che ripeto, mi piace. Solo che, sarà che la scelta del singolo già non mi convinceva tanto, saranno tante cose, ma com'è si chiama quella cosa di quando uno ha delle aspettative altissime e poi, nonostante il risultato è più che buono, si ha la sensazione che queste aspettative non sono state del tutto soddisfatte? Com'è che dite? Delusione?
In realtà, io ancora sto aspettando che l'era Born This Way esploda. Perché i presupposti, con il primo video, erano ben altri: una rivoluzione, una rinascita, una liberazione da tutti i preconcetti e tutti gli stereotipi. Mentre quello che sto vedendo è sì qualcosa di originale (qualsiasi cosa faccia Lady Gaga è comunque una spanna al di sopra di tutti gli altri) e ben fatto, ma non così rivoluzionario come era stato promesso, e comunque inferiore rispetto ai capolavori precedenti.
L'impressione è che Lady Gaga sia ormai talmente sicura di sé e del suo successo da diventare sempre più autocelebrativa e sempre meno incisiva e graffiante. Talmente certa di essere un'artista da pensare che tutto ciò che fa è per forza di cose arte.
Spero di essere smentito. E comunque io amo Lady Gaga, sempre e comunque.

Curiosità:
- Io sin da piccolo ho sempre adorato le sirene. E vedere Gaga sirena è una sensazione simile all'orgasmo.


- Ho scoperto oggi che la traduzione ufficiale cinese del titolo dell'album Born This Way è 天生完美, ossia "perfetto dalla nascita". Fico!
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