29.8.11

I mostri di Bomarzo


A quanto pare quest'estate è all'insegna di paesini medievali misteriosi e inquietanti: l'ultimo da me visitato in ordine cronologico è Bomarzo, in provincia di Viterbo (l'altro paese è questo qui), famoso per il celebre Sacro Bosco, o Parco dei Mostri. Fatto realizzare nel 1552 dal principe Pier Francesco Orsini detto Vicino, non si sa se per qualche motivo esoterico o semplicemente perché era uno svitato, il parco è un complesso architettonico unico nel suo genere, in cui sono dislocate delle sculture rappresentanti mostri e creature mitologiche perfettamente integrate nella natura del luogo. Abbandonato dopo la morte del principe, il parco per secoli è stato impiegato per far pascolare le pecore, fino a che non è stato riscoperto da Giancarlo e Tina Severi Bettini nel Novecento, suscitando l'entusiasmo degli studiosi che ancora si stanno lambiccando il cervello per comprenderne il senso, se mai ce ne sia uno. In seguito è stato restaurato e aperto al pubblico, con grande indignazione delle pecore.
Insomma, dicevamo, i mostri: certo che quelli di un tempo erano veramente poco spaventosi, imbattersi in un qualsiasi abitante di Acilia incute molto più terrore, ma immedesimiamoci nell'atmosfera del tempo e andiamo a vedere uno per uno i mostri più impressionanti e con la storia più misteriosa e interessante.

Il gigante:
Statua monumentale che rappresenta due figure maschili avvinghiate in una posa improbabile. Molti studiosi si chiedono ancora chi rappresentino, c'è chi dice che si tratti di Ercole che squarta Caco, chi invece ci vede Orlando furioso che si libera dell'armatura per smembrare un contadino di passaggio, chi invece semplicemente ci vede una coppia omo con una sfrenata fantasia.


Le sirene:
Le spaventose creature mitologiche metà donne e metà pesce, antenate dei moderni trans, mirabolanti donne con il pesce e temibili ammaliatrici di uomini sprovveduti al pari delle loro ave. Dopo che il parco fu riportato alla luce, si è scoperto che le sirene erano delle amatrici fenomenali, in grado di fare delle spaccate che garantivano il massimo del godimento.


I mostri Robb e XieZhi:
Gli unici mostri viventi del parco, gli scienziati stanno ancora cercando di comprendere la loro natura e la loro origine, ma sono talmente sfuggenti che non è stato possibile giungere a nessuna conclusione, un po' come lo Yeti. Sono forse i mostri più spaventosi del parco: da secoli si nascondono negli anfratti, tra la vegetazione e dietro i monumenti, facendo cose sconce e spaventando i bambini che malauguratamente si imbattono in loro. Di seguito, ecco le foto dei loro rari avvistamenti:



Il drago che prende a pizze un cane:
Altro grande mistero del Sacro Bosco: quale affronto avrà mai subito il drago per essere così infuriato da malmenare il povero cane? Notare l'espressione allucinata del drago, con gli occhi fuori dalle orbite e le fauci spalancate che pare che voglia staccargli la testa a mozzichi, al cane. C'è chi azzarda che il motivo del loro litigio sia dovuto ad una contesa per una notte di fuoco con i mostri Robb e XieZhi.


La casa pendente:
Il nome dice già tutto. Entrando all'interno si prova una singolare sensazione di disorientamento e perdita dell'equilibrio. Nella rarissima foto sottostante si possono notare i mostri Robb e XieZhi affacciati alla finestra, forse a fumare una sigaretta in seguito ad un amplesso. Pare che la casa sia il loro rifugio nei giorni piovosi, ma è ancora da verificare.


L'orco:
Spaventoso volto di un mostro con la bocca spalancata che sembra l'antro dell'inferno. In realtà, come si può vedere dalla foto scattata per caso da un visitatore, si tratta di uno dei rifugi dei mostri Robb e XieZhi. Il visitatore che ha scattato la foto ha affermato di aver sentito in seguito gemiti e latrati da far venire la pelle d'oca provenienti dall'interno dell'orco.


Queste sono solo alcune delle meraviglie che popolano il Sacro Bosco, che oggi è meta di visitatori provenienti da tutto il mondo, soprattutto gay, perché se in un giorno ho beccato almeno due coppie omo oltre a me e a Robb, o è una coincidenza, o Bomarzo è il paese più friendly d'Italia e io non lo sapevo. Che poi, con tutte quelle statue di orsi, e con la didascalia della mappa del parco che dice "un labirinto di simboli dove dame e paladini potessero andare in cerca di ciò che più desiderassero e vagare fino a smarrirsi", a pensarci meglio, la cosa non mi stupisce più di tanto...

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