Eccoci tornati all'irregolare appuntamento con le
notizie random, stavolta tutte dedicate al mondo
lgbt, perché quello che è appena iniziato si preannuncia un autunno bollente per l'universo gay: tra promesse di
outing mantenute, adolescenti suicidi e preti sieropositivi, in questi giorni una potente ondata ha
travolto l'Italia (e non solo) riscuotendola dal torpore che da tanto, troppo tempo la avvolge. Si tratta di notizie di cui tutti ormai sono al corrente, ma un blog come il mio non può esimersi dal parlarne.

Iniziamo subito dalla
cronaca estera. Pochi giorni dopo l'abolizione ufficiale della legge Don't ask don't tell che impediva ai militari USA (uomini e donne) di dichiarare la propria omosessualità, il quattordicenne
Jamey Rodemeyer si è suicidato. Jamey, bisessuale, si era dedicato attivamente ad iniziative per combattere il
bullismo contro gli omosessuali, bullismo di cui lui stesso era vittima, fino a che non ha retto e ha deciso di farla finita, lasciando un commovente ringraziamento a
Lady Gaga per il suo impegno nel campo dei diritti lgbt. Come dire, un passo avanti e due indietro. L'episodio ha commosso il pianeta, e ha fatto infuriare la Germanotta, la quale ha sfoderato gli artigli e ha chiesto un colloquio con
Obama per porre fine a quella che è una vera e propria piaga. La notizia si commenta da sola, non c'è bisogno di aggiungere altro. Voglio solo rivolgere una domanda al nostro
Parlamento, lo stesso che poco tempo fa ha votato l'incostituzionalità di una legge contro l'omofobia: quanti ragazzi come Jamey devono
morire ancora prima che voi vi rendiate conto di cosa è capace la
crudeltà della gente? Quante persone hanno fatto la stessa fine di Jamey a causa della vostra
ipocrisia?
E parlando di
ipocrisia nel Parlamento italiano, passiamo alla prossima notizia. E' successo. E' stato annunciato da mesi, e dopo numerosi rinvii che sembravano far pensare che l'iniziativa fosse stata solo un'inconcludente minaccia, il tanto temuto
outing contro i
politici italiani gay e omofobi è finalmente una realtà: stamattina sul
sito dell'iniziativa sono stati fatti i primi dieci nomi, senza se e senza ma, e a breve ne saranno pubblicati altri dieci (ne parla anche
Repubblica).
Che dire? Non so che effetto avrà questa vera e propria bomba a mano che è stata lanciata sul mondo politico italiano. Certo, con B. di scandali ce ne sono un giorno sì e l'altro pure, e nessuno sembra troppo turbato. Ma qui si tratta di
froci. Froci, tra l'altro, che per nascondersi attaccano brutalmente e sistematicamente le persone
come loro. Froci responsabili della vita infernale in cui vivono i gay italiani. Non so se queste persone mi fanno più
pena o più
schifo. Forse tutti e due. Probabilmente nei prossimi giorni si alzerà un polverone, con un abuso di termini come
diffamazione e
privacy. Fanculo, dico io. Perché se uno da una parte lo prende in culo, dall'altra si para quello stesso culo grazie alle poltrone che occupa, esaltando la famiglia naturale di giorno e facendo bocchini di notte, beh, quel qualcuno è un
pezzo di merda e un
pavido e non merita nessun rispetto. E in amore e guerra tutto è concesso, e questo di sicuro non è il primo caso. Nel frattempo
Emilio Fede, vista l'aria che tira, si dedica a dieci minuti battutine omofobe a rivolte a Vendola (cliccate il
link per ascoltare). Tranquillo, Emilio, lo sappiamo che non sei gay, tu selezioni solo le
puttane per il tuo capo.
Ipocrisia e omofobia fanno rima con
Chiesa cattolica. Ed parliamo quindi di
Don Carlo Rebagliati, intervistato in questi giorni a Mattino 5. Per dire cosa? Che i gay sono contro natura? Che Dio scaglierà fulmini e saette su tutti i culattoni? No, Don Carlo ha ammesso di essere
gay e sieropositivo, e di avere confessato tutto al proprio direttore spirituale il quale gli ha detto in parole povere "tanto se sei prete non scopi comunque, fine della questione". Pare vero. Oggi Don Carlo è indagato per induzione alla
prostituzione. Leggetevi
l'intervista pubblicata da Repubblica, e poi ditemi: la Chiesa, che parla tanto di natura e cazzi e mazzi, ma si rende conto di quanto sia
innaturale e
forzata l'astinenza sessuale che impone ai preti? Se non vuole rendersene conto, amen. Ma almeno non rompesse il cazzo con chi ha scelto di non vivere una vita nella
frustrazione come hanno fatto loro.
Intanto ho sentito raccontare da un amico gay di cui non rivelerò il nome (protezione delle fonti, come insegna il buon Mikael Blomkvist della trilogia Millennium) che anche nel suo paese c'era un prete gay e sieropositivo, che prima si inculava i ragazzetti e poi li accompagnava a fare il
test dell'HIV.
E concludiamo con una
notizia leggera, che riguarda il mondo gay da vicino. A Londra si è appena svolta l'annuale serata di beneficenza della Fondazione Raissa Gorbaciova per i bambini malati di cancro. E che c'entrano i gay? C'entrano perché alla serata ha partecipato la meravigliosa
Geri Halliwell, un'icona per tutti i gay della mia generazione. E lasciatemelo dire, è sempre stata la più fica delle Spice, ma questa più si fa vecchia più è
bella. Pare che Geri stia per pubblicare un nuovo album: sarà vero? Chissà, intanto godiamocela in tutto il suo splendore.
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