Iniziamo subito dalla cronaca estera. Pochi giorni dopo l'abolizione ufficiale della legge Don't ask don't tell che impediva ai militari USA (uomini e donne) di dichiarare la propria omosessualità, il quattordicenne Jamey Rodemeyer si è suicidato. Jamey, bisessuale, si era dedicato attivamente ad iniziative per combattere il bullismo contro gli omosessuali, bullismo di cui lui stesso era vittima, fino a che non ha retto e ha deciso di farla finita, lasciando un commovente ringraziamento a Lady Gaga per il suo impegno nel campo dei diritti lgbt. Come dire, un passo avanti e due indietro. L'episodio ha commosso il pianeta, e ha fatto infuriare la Germanotta, la quale ha sfoderato gli artigli e ha chiesto un colloquio con Obama per porre fine a quella che è una vera e propria piaga. La notizia si commenta da sola, non c'è bisogno di aggiungere altro. Voglio solo rivolgere una domanda al nostro Parlamento, lo stesso che poco tempo fa ha votato l'incostituzionalità di una legge contro l'omofobia: quanti ragazzi come Jamey devono morire ancora prima che voi vi rendiate conto di cosa è capace la crudeltà della gente? Quante persone hanno fatto la stessa fine di Jamey a causa della vostra ipocrisia?
E parlando di ipocrisia nel Parlamento italiano, passiamo alla prossima notizia. E' successo. E' stato annunciato da mesi, e dopo numerosi rinvii che sembravano far pensare che l'iniziativa fosse stata solo un'inconcludente minaccia, il tanto temuto outing contro i politici italiani gay e omofobi è finalmente una realtà: stamattina sul sito dell'iniziativa sono stati fatti i primi dieci nomi, senza se e senza ma, e a breve ne saranno pubblicati altri dieci (ne parla anche Repubblica).
Ipocrisia e omofobia fanno rima con Chiesa cattolica. Ed parliamo quindi di Don Carlo Rebagliati, intervistato in questi giorni a Mattino 5. Per dire cosa? Che i gay sono contro natura? Che Dio scaglierà fulmini e saette su tutti i culattoni? No, Don Carlo ha ammesso di essere gay e sieropositivo, e di avere confessato tutto al proprio direttore spirituale il quale gli ha detto in parole povere "tanto se sei prete non scopi comunque, fine della questione". Pare vero. Oggi Don Carlo è indagato per induzione alla prostituzione. Leggetevi l'intervista pubblicata da Repubblica, e poi ditemi: la Chiesa, che parla tanto di natura e cazzi e mazzi, ma si rende conto di quanto sia innaturale e forzata l'astinenza sessuale che impone ai preti? Se non vuole rendersene conto, amen. Ma almeno non rompesse il cazzo con chi ha scelto di non vivere una vita nella frustrazione come hanno fatto loro.
Intanto ho sentito raccontare da un amico gay di cui non rivelerò il nome (protezione delle fonti, come insegna il buon Mikael Blomkvist della trilogia Millennium) che anche nel suo paese c'era un prete gay e sieropositivo, che prima si inculava i ragazzetti e poi li accompagnava a fare il test dell'HIV.
E concludiamo con una notizia leggera, che riguarda il mondo gay da vicino. A Londra si è appena svolta l'annuale serata di beneficenza della Fondazione Raissa Gorbaciova per i bambini malati di cancro. E che c'entrano i gay? C'entrano perché alla serata ha partecipato la meravigliosa Geri Halliwell, un'icona per tutti i gay della mia generazione. E lasciatemelo dire, è sempre stata la più fica delle Spice, ma questa più si fa vecchia più è bella. Pare che Geri stia per pubblicare un nuovo album: sarà vero? Chissà, intanto godiamocela in tutto il suo splendore.
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