Dibattito su MSN, ieri, sull'utilità del Gay Pride. Dibattito che mi ha fatto riflettere su alcune cose, e che riporto di seguito pari pari. La mia interlocutrice sarà chiamata, per motivi di privacy, M., anche perché il nostro dialogo è riportato solo in quanto indicativo del mio pensiero ed esemplare per il tipo di considerazioni che voglio fare, certo non per criticare M. Per par condicio, comunque, anche io sarò chiamato, per motivi di privacy, X.:
(...)
M.: forse cmq ed è un mio parere manifestazioni tipo il gay pride
che pare il carnevale di rio
ha l'effetto opposto di confermare in molti i pregiudizi che hanno nei
confronti dei gay
X.: boh per me no
cioè i carnevali hanno proprio questa funzione
quella di ribaltare i ruoli
e sono sempre di più gli etero che partecipano
l'altro giorno al village ce stavano una cifra di etero
M.: ma xkè le serate al gay village sn fighissime
come quelle al mucca
X.: tutti fichi assurdi che si baciavano con donne...
maledetti!
M.: ahahahahahahah
X.: appunto, anche il pride è divertente
M.: non so fino a che punto
X.: quest'anno c'erano un sacco di genitori con i bambini
è stato proprio bello vederli
è una festa
M.: mia sorella è venuta a fare le foto al gay pride
e ne è venuto fuori un reportage che invece ha me ha messo 1 sacco di
tristezza
X.: non capisco perché
cioè, non si tratta di sfatare dei pregiudizi
si tratta di dire "ebbene sì, esiste anche gente così, volenti o nolenti"
M.: si ma il fatto è che chi è gay non è diverso dagli altri
X.: non è vero, i gay sono gay
il fatto è che sono uguali in quanto esseri umani
ma diversi in quanto gay
capisci?
poi certo, io sono un tipo tranquillo
e al pride ce so andato come me vesto di solito
c'è gente che non lo è
io le piume non me le metterei mai
c'è chi se le mette, e allora?
non è che vale meno di altre persone perché si mette le piume
è una realtà diversa, punto
ma non meno legittima delle altre
M.: non si tratta di valere di meno o di+
solo che dato che ci stanno problemi
tipo gente che viene picchiata e ridotta in fin di vita
X.: si tratta del fatto che fare finta che queste cose non ci siano per sfatare i
pregiudizi
significa comunque reprimere se stessi per essere accettati
M.: xkè si ha paura del diverso
X.: si certo
il pride il diverso te lo sbatte in faccia una volta all'anno
non avrebbe senso se non fosse così
serve per dire, guarda, questa gente esiste, e ne esiste pure tanta
rassegnatevi
e oltre a esistere è allegra e si diverte
M.: vero
X.: poi ripeto, il pride non è una sfilata dei gay
è una manifestazione per chi crede nel principio dell'uguaglianza degli
omosessuali
dal punto di vista legale civile e umano
voglio dire
per manifestare contro la pena di morte, non devi essere un condannato a
morte...
solo che per i gay questo messaggio non passa...
il pride è la manifestazione dei froci e basta
non è così
M.: si ma cmq in italia non ci sarà mai questo passo
secondo me il matrimonio e l'adozione x i gay
X.: ci sarà prima o poi
M.: non ci saranno mai
X.: certo se non si fa niente sicuro non ci sarà
M.: almeno non adesso
X.: no anche io lo credo
M.: finché i politici fanno a gara x leccare il culo ai preti
X.: si certo
ma arriverà il punto in cui saremo gli unici al mondo
in cui l'europa ci romperà il cazzo e roba del genere
M.: apparte che in europa
paesi molto + liberali del nostro
sn giunti solo di recente a questo passo
X.: appunto, piano piano
l'importante è che uno non demorde
pure per il femminismo è stato così
e non è che la donna si può dire al 100% al pari dell'uomo
di problemi ce ne sono tanti
M.: assolutamente
X.: ma SULLA CARTA almeno qualcosa si è ottenuto
per i neri uguale
i gay sono sempre minoranze discriminate
(...)
Come dicevo, questo dialogo contiene tutto il mio pensiero a proposito del Gay Pride, e contiene anche quelle che sono le idee più diffuse e a mio parere più sbagliate sia per quanto riguarda il Gay Pride, sia per quanto riguarda l'omosessualità in generale.
Tengo a precisare che M. è una persona piacevolissima e apertissima (oltre a essere una frociarola), e proprio questo mi ha fatto rendere conto quanto queste idee distorte siano radicate anche nelle persone migliori, per non dire nei gay stessi.
Innanzitutto, il problema dell'uguaglianza.
Mi rendo conto che il concetto di uguaglianza viene sempre più frainteso, anche se in buona fede, come in questo caso. C'è una differenza sostanziale tra uguaglianza e omologazione. Dire che i gay sono uguali agli altri non significa che non sono diversi. Significa che gli omosessuali sono in tutto e per tutto come ogni altro essere umano, e come tali godono degli stessi diritti e hanno gli stessi doveri di una qualsiasi altra persona. Significa che l'orientamento sessuale è irrilevante ai fini legali e dei diritti umani. Questo non vuol dire che gay e etero sono uguali, così come la parità dei sessi non significa che uomo e donna siano uguali, anzi sono diversissimi, diamine, e menomale!
Qui entriamo nel secondo argomento, quello dei pregiudizi da sfatare.
Si dice che il Pride accentui la diversità tra gay e etero, facendo in definitiva il contrario di ciò che si propone. Ma i gay non hanno bisogno di dimostrare di essere come gli etero, perché non lo sono. I gay, secondo me, hanno bisogno di dimostrare la loro esistenza, di dimostrare la loro diversità e il fatto che non se ne vergognano più. Accettare il diverso non significa renderlo uguale a sé. Accettare il diverso significa prendere atto della sua diversità e riconoscere che essa ha lo stesso diritto di essere di ogni altra manifestazione della natura umana. I gay non hanno fatto altro che mimetizzarsi per secoli, lo scopo di questi eventi è smetterla di farlo.
Un'altra cosa che mi mette tristezza è pensare che anche gli stessi gay considerino tristi le "persone con le piume" che si vedono ai Pride. Perché mai? E' gente che vive una vita diversa, vita che non impone a nessuno, si limita semplicemente ad esprimerla. Non tutti i gay sono così, è vero, ma non significa che nessuno debba esserlo.
Altro argomento, la causa gay.
Secondo me la frase che ho detto a M., "non bisogna essere condannati a morte per manifestare contro la pena di morte" è lampante: la gente si batte contro la discriminazione femminile e contro il razzismo pur non essendo né donna né "non bianco", eppure la battaglia dei diritti omosessuali è lasciata agli omosessuali. Perché? Che i diritti degli omosessuali non fanno parte di un discorso più grande di civiltà e rispetto della diversità che comprende tutti i tipi di discriminazione? Perché i Pride devono essere visti anche dagli stessi gay come la parata dei gay, e non come la manifestazione delle persone che appoggiano la causa gay?
Non credo sia un discorso "pubblicitario", cioè del modo in cui viene presentato il Pride. Sempre più spesso sento gente dire cose tipo "i problemi dei gay non mi riguardano". E' questo ad essere sbagliato. I problemi dei gay riguardano tutti in quanto appartenenti al genere umano, ed in quanto un qualsiasi gay potrebbe essere il figlio o il nipote di un qualsiasi etero che se ne chiama fuori. Perché allora questa indifferenza?
Concludo dicendo che quello che ho detto a M. alla fine del dialogo è vero: credo fermamente nel fatto che le cose cambieranno, stanno già cambiando. Questo tipo di processi sono lenti, ci vuole del tempo, sopratutto in un paese come il nostro, dove ognuno non guarda al di là del proprio orticello ed è pronto a divorare chiunque osi metterci piede, e dove ognuno ritiene che sia più conveniente spegnere il cervello e smettere di pensare, delegando questi compiti ai politici e alla chiesa, i quali ne approfittano per fare il comodo loro ma facendo credere di fare il bene di tutti. Nonostante questo, sono lo stesso convinto del fatto che le cose cambieranno, insistendo. Nel corso della storia sono avvenuti mutamenti e rivoluzioni che nessuno avrebbe mai immaginato. L'importante è che ci sia sempre qualcuno pronto a combattere perché essi si realizzino.
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